8.2.Cronistoria familiare:albero genealogico,stemma gentilizio,fonti,note bibliografiche
I due documenti più antichi che riportano il nome della frazione di S.Barbara sono la Bolla di Sennete (vescovo metropolita di Capua) del 1113 ed il Privilegio di Papa Alessandro III del 1178 dove è nominata la chiesa di "S.Barbara al Monte", la cui ubicazione è oggi identificabile solo attraverso lievi tracce rimaste della costruzione.
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Il piccolo villaggio, posto ai piedi dei Monti Tifata, prima del millequattrocento era unito al casale di Tuoro che nel 1599 fu smembrato. Nella separazione il villaggio di S.Barbara portò con se la chiesa di S.Nicola che divenne nel 1614 la chiesa parrocchiale in sostituzione di quella di S.Barbara al Monte che venne abbandonata.
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I dati demografici più antichi risalgono al 1635 quando vengono contati 32 "fuochi" corrispondenti a 172 persone fino ad arrivare nel 1800 a 580 abitanti che per la maggior parte era dedita alla cura dei campi per la produzione di grano, mais, olio, vino e frutta.
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Infatti l'economia settecentesca si contraddistingueva per il carattere prettamente agricolo ed era destinata, per lo più, al soddisfacimento dei bisogni familiari ovvero al consumo locale, ma si stavano affermando altre colture, quali la canapa, destinate al più vasto mercato nazionale.
La situazione favorevole si giovava dell'introduzione di nuove specie di piante importate, in misura dominante dalle Ame-riche (mais, patate, peperoni pomodori, ect.), di innovazioni tecnologiche e dello sfruttamento delle acque.
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L'assenza idrica era stata per secoli l'elemento frenante del decollo economico dell'area casertana ma, grazie all'avvento dei Borbone, fu realizzato l'Acquedotto Carolino, opera dell'architetto Luigi Vanvitelli, che convogliò su Caserta e dintorni le acque del Monte Taburno (in provincia di Benevento).
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In pochi anni la realtà socio-economico della zona migliorò sensibilmente e un risvolto positivo si notò anche negli interventi di edilizia sia con il riattamento delle costruzioni esistenti sia con la realizza-zione di nuove abitazioni che, sulla scia della Reggia casertana, si contraddistinguevano per il gusto, il decoro ed anche la ricercatezza stilistica.
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Con la fine della dinastia dei Borbone il tenore di vita si abbassò talmente da rasentare la povertà. Infatti, nel 1898, si parla di appena 740 abitanti, per lo più agricoltori e artigiani. Con l'unificazione del Regno d'Italia, l'unica via di sfogo fu rappresentata dall'emigrazione indirizzata verso le due Americhe, Tale fenomeno raggiunse la punta più alta alla vigilia del primo conflitto mondiale.
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Attualmente S.Barbara, oltre al nucleo storico, si è arricchita, in virtù della favorevole posizione sui Monti Tifatini, di nuovi limitati insediamenti abitativi, per lo più residenziali, che, comunque, non turbano l'armonica visione del Borgo medievale di Caserta Vecchia e delle colline sottostanti.
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- [1338] Pergamena conservata nella Biblioteca della Badia di Cava de' Tirreni,catalogata col N.LXX,65,riportata le volume del prof.Carmine Carlone I regesti della certosa di Padula (1070-1400), pp.121, documento n. 292, Napoli, 1996;
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[1372] Inventarium bonorum monasterii Sante Marie de Cadossa,in Vincenzo Liguori,Il territorio di S.Maria di Cadossa alla fine del sec.XIV,p.20,Avagliano,Cava dei Tirreni,1985;
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[1637] De Pietri,Francesco, Responsorum siue Consiliorum liber vnicus, pp.106-7, Neapoli, typis Francisci Savii typographi Cur.Archiep.;
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[1655] Il Catasto onciario del 1655, a cura di Spinelli, G.P. e Aulicino, M., Quaderni storici della Città di Caserta, stampa del 2001;[XVIII] Libro dei Precetti pasquali;
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[1708]Liber Baptizatorum,Liber Matrimoniorun,Liber mortuorum,Chiesa abbaziale Parrocchia Santa Maria delle Grazie, Casalnuovo, con registrazioni dal 1578 in avanti);
- [1740] Gatti,F.G., Componimenti in morte del Signor Duca si San Filippo D.Giuseppe Brunasso,Napoli,Stamperia Muziana, 2a parte,p.67;
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[1747] Zambrotti, Can. Giuseppe, Poesie Toscane e latine, Napoli, presso Biblioteca Nazionale Centrale di Roma (copia su DC-ROM);
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[1749] Catasto onciario Terra di Lavoro, Caserta e Casali, Santa Barbara, sub voce Giuseppe Zambrotta;
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[1749] Catasto onciario Terra di Lavoro, Caserta e Casali, Santa Barbara, sub voce Dell'Aquila Prisco (Zambrotta Elisabetta);
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[1754] Catasto onciario di Terra di Lavoro, S. Maria Capua Vetere, sub voce Cervone Angelo (Zamprota Maddalena);
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[1767] Odi e Carmi latini del Can. Joseph Gianfrotta e di Franciscus Gianfrotta, Capua, Biblioteca del Museo Campano, (lettera del 11 agosto 1993); duplicazione e spedizione eseguite dall'amico e commilitone Antonio Ibello di Capua, 8 marzo 1994;
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[1773] Tromby, Benedetto , Storia critico-cronologica, diplomatica del patriarca S. Brunone e del suo ordine cartusiano,Appendix II,p.CCX,10 voll.,presso Vincenzo Orsino, Napoli, 1773-1779;
- [1801] Liber Baptizatorum, Chiesa abbaziale Parrocchia Santa Maria delle Grazie, Casalnuovo;
- [1806] Legge 3 agosto 1806, in Bullettino del Regno di Napoli, n.132;
- [1811] Regio Decreto 4 maggio 1811, in Bullettino Regno di Napoli, n.922;
- [1816] Legge 1° maggio, in Collezione Regno delle Due Sicilie, n.45;
- [1852] Libro delle Conclusioni Capitolari, Chiesa abbaziale Parrocchia Santa Maria delle Grazie, Casalnuovo;
- [1873] Nasselmann,G.H.F., Thesaurus linguae prussicae, p.154, sub voce Sambia e Sambroth-zambroth, F.Dummler, Berlin;
- [1880] De Daugnon,F.F., La Ducal Casa dei d’Alessandro,patrizi napoletani:note storico-genealogiche e biografiche,Milano,1880;
- [1913] Pesce, avv.Carlo., Storia della Città di Lagonegro, Reale Stabilimento Tipografico Pansini, Napoli;pp.315.415,418,420,428,453,454;
- [1913]Germino,dr.Francesco,Casalbuono,Stab.Tip.F.lli Rovane,Salerno,1913; ist.Comune Casalbuono,2003,pp.11,14,15,24,28, 29,31, 52,55,56;
- [1920] Documento araldico Istituto Genealogico Italiano,Firenze;
- [1925] Rotondo, L., La Nobile Famiglia Gianfrotta e le sue Cappelle gentilizie nella storica Chiesa di S.Caterina in Capua"), in Ristampe Capuane, p.79, Biblioteca del Museo Campano di Capua;
- [1927] Accademie & Biblioteche d’Italia, p.171, sub voce De Santis Angelo, a cura del Ministero dell’Educazione Nazionale, F.lli Palomba, Roma;
- [1927] Capone,A., Il Duomo di Salerno, 2 voll., Di Giacomo-Spadafora, Salerno, 1927-29;
- [1948] Copia stemma gentilizio, Studio Storico-artistico-genealogico, D'Isanto, Napoli;
- [1961] Guida.G.,Il lagonegrese nel XIX secolo:considerazioni storiche ed economiche nel centenario dell'impresa dei Mille,Istituto meridionale di cultuira,Napoli,1961;
- [1965] Lettera autografa del Nob.Teodorico Giandrotta, Capua, 16 gennaio;
- [1969]Lettere autografe del Nob.Teodorico Gianfrotta, con albero genealogico Famiglia Gianfrotta, Capua, 8 maggio e 12 giugno;
- [1979] Rohlfs, G., Dizionario storico dei cognomi e dei soprannomi in Calabria:repertorio storico e filologico, sub voce Zambrotta,Longo,Ravenna, p.279:
- [1979] Musset L.,Origines et nature du pouvoir ducal en Normandie jusqu’au milieu du xi e siècle dansLes Principautés au Moyen Âge ,communications du Congrès de Bordeaux en 1973, Bordeaux, Société ds Historiens Médiévistes, 1979, p.47-59;
- [1982] Ebner,P., Chiesa,Baroni e Popolo nel Cilento, Edizioni di Storia e Letteratura, vol.I, pp.565-569,Roma ,1982 ;
- [1984] Pfister,M.,LEI-Lessico Etimologico Italiano,pp.440-42,Reichert, Wiesbaden;
- [1985] Rohlfs, G., Dizionario storico dei cognomi della Lucania, sub voce Zambrotta - Zambrotti cfr. p.205),e sub voce Zambotta,p. 146,Longo, Ravenna;
- [1989] Ranieri,Gaetano, Casalbuono.Profilo storico, Lagamgrafiche,Vibo Valentia;p.53-54;
- [1991] Pianigiani, Ottorino, Vocabolario Etimologico, Edizioni Polaris, Genova;.569;
- [1993] Comunicazioni del Cap. Ferdinando Zamprotta, Padova,5 maggio;
- [1993] Comunicazione del Rag. Ferdinando Zamprotta, Caserta,19 luglio;
- [1993] Comunicazione del Prof. Pier Alfredo Gianfrotta, Roma,14 maggio;
- [1994] Biscaglia, prof.Carmela, L’archivio privato dei Putignani e degli Armento di Tricarico, secc.XVI-XIX,p.86,Osanna,Venosa;
- [1994] Bouet Pierre, Les Normands en Méditerranée dans le sillage de Tancrede:Colloque de Cerisy-la-Salle,(24-27 septembre 1992), actes publies sous la direction de Pierre Bouet et Francois Neveux,Université de Caen;
- [1996] Carlone, prof.Carmine, I regesti della certosa di Padula (1070-1400), pp.121, documento n. 292,Napoli;
- [1996] Rowlands, John & Sheila, The Surnames of Wales, p.148, sub voce Sambrook, Federation of Family History Societies,Baltimore,1996;
- [1997] Malagoli, G., Vocabolario Pisano, R. Accademia della Crusca,1939,ristampa anastatica,p. 460,sub voce Zambra,Forni,Bologna;
- [2001] Bascetta, A., Il Catasto borbonico-Caserta fra Quartieri e Casali, 1° vol., “Caserta e casali” della collana periodica “I Catasti Onciari”,ABE Edizioni, pubblicato dalla Provincia di Caserta;
- [2003] Bascetta, A, Santa Maria C.V. nel 1754,ABE,Pietrastornina;
- [2004] Cortelazzo, Manlio – Zolli, Paolo,DELI - Dizionario Etimologico Lingua Italiana,Zanichelli,Milano,cfr. p.473;
- [2004] Bowers, Malcolm, Exstraordinary Book of Names, Vol.IV, pp.46-47, sub voce sambroth, Littke Rock, Troll Lord Games;
- [2005] Somma,E.-Guarino.G.-Marmorosa,pp.251-2,C.-Pagano,M.,S.Rufo,ieri ed oggi,Pro loco Sanrufese,2005;
- [2005] Zamprotta, dr. Italo, Cronistoria Familiare, in italozamprotta.net,sul web;
- [2005] Comunicazione del Dott.Gabriele Gianfrotta, Capua,29 novembre;
- [2005] Arteca prof.Gennaro, Abbazia di Santa Maria di Cadossa,Montesano sulla Marcellana;
- [2005] Francipane,M., Dizionario ragionato dei cognomi italiani, BUR, Milano,sub voce Zambrotta,p.734 e 971;
- [2005] IGI – Individual Genealogy Index,sul web, USA,sub voce Zambrotta e Zamprotta;
- [2005] Notizie fornite da mio cugino Francesco Zambrotta, Caserta, novembre/dicembre; p. 971;
- [2006] Documentazione dello Stato civile di Caserta,fornita dall’Archivio di stato di Caserta;
- [2006] Documentazione fornita dal Comune di Castel Morrone (CE);
- [2006] Notizie fornite da Aldo Zambrotta, residente a Monteforte d’Alpone (VR),10 dicembre;
- [2006] Documentazione fornita dal Dott.Francesco Tontoli,Capo Ufficio Stampa Azienda Ospedaliera “S.Anna e S.Sebastiano” di Caserta,14 novembre;
- [2006] www.ancr-sbarbara.it/dovesiamo.htm
- [2007] Documentazione fornita dal Comune di Caserta,Ufficio Stato civile;
- [2007] Documentazione fornita dal Comune di Minturno (LT);
- [2007] Documentazione fornita dalla Chiesa Parrocchiale di S.Pietro di Minturno (LT);
- [2007] Rossoni, Ettore, Origine dei cognomi, sub voce Zambrotta e Zamprotta, sul web;
- [2007] Comunicazione email del Sig. Ciro La Rosa, Napoli,7 giugno;
- [2007] L'arbre des Zamprotta, in Luigi Zamprotta, Famillesdavant, France,sul web;
- [2007] Comunicazione dell’Avv. Roberto Zambrotti,Roma,11 settembre;
- [2007] Comunicazione del Prof. Andrea Zambrotta, Carate Brianza, 20 settembre;
- [2007] Comunicazione della Prof.ssa Adelia Zamprotta,Caserta,13 ottobre;
- [2007] Comunicazione del Sindaco del Comune di San Prisco,Prof. Antonio Siero,15 ottobre;
- [2008] Zambrotta prof. Andrea, comunicazione scritta del,6 aprile;
- [2008] Ammirati prof. Vincenzo di Saviano,comunicazione scritta a proposito della Famiglia Allocca,10 luglio;
- [2008] Rossoni, Ettore,l'Origine dei cognomi,sul web,sub voce Allocca;
- [2008] Tartaglione Tommaso, comunicazione dati Archivio di stato di Caserta,15 luglio;
- [2008] Ferro dr.ssa Emanuela,Biblioteca civica Berio di Genova, Stemma Famiglia Allocca,16 luglio;
- [2008] Loreto Di Bona,Presidente AAGI-Associazione Araldica Genealogica Italiana,19 agosto
- [2008] La Rosa, Ciro, I casati del sud, sub voce Zambrotta,sul web: Brigantino – il Portale del sud;
- [2008] Marmo prof. Pietro, Casalbuono,comunicazione scritta,18 dicembre,con numerosi allegati;
- [2008] GDH Araldica, Famiglia Zambrotta,blasone,Guardia dei Lombardi;
- [2008] Istituto Accademico Araldico Genealogico delle Due Sicilie,“IL Leone,simbolo normanno,nell' araldica della Città di Palermo”, Palermo,2008;
- [2009] Grezzi prof.Giuseppe,curatore Biblioteca Civica di Lagonegro,comunicazione epistolare del 20 gennaio
- [2009] Stemmario italiano: registrazione stemma Famiglia Zambrotta;
- [2009] Comunicazioni email (con fotografie) di Teresa Zanfardino e Mariagrazia Lombardi,25 novembre e 21 dicembre;
- [2009] RAI-Registro Araldico Italiano, Reg. N° 40 del 21 settembre dello stemma di famiglia Zamprotta,corredato del motto: Nobis ardua;
- [2009] Comunicazione epistolare Studio Araldico-Genealogico Guelfi Camajani,Firenze,4 novembre;
- [2009] Comunicazione epistolare Studio Studio Araldico Guelfi Camajani,Genova,1 dicembre;
- [2009[ Comunicazione email prof.Angela Picca,Roma,30 novembre;
- [2010] Azienda Ospedaliera S.Anna e S.Sebastiano, Caserta, "News dell'Ospedale di Caserta - Cenni storici",Anno III,N.6,pp.2-3(riporta lo sviluppo del Nosocomio e il busto marmoreo della mia prozia Palma Zamprotta e le due lapidi con i donativi effettuati nel 1913);
- [2010] Araldica GDH, Diario delle Famiglie nobili e gentilizie,Tomo primo,agosto,07-10-2045,sub voce Zambrotta,Guardia dei Lombardi;
- [2010] Comunicazioni email (con fotografie) di Teresa Zanfardino e Mariagrazia Lombardi,6 febbraio;
- [2010] Archivio storico Parrocchia di s.Nicola a Santa Barbara di Caserta.Documenti estratti e tradotti dal latino dal Parroco don Giusppe Di Bernardo,Caserta,16-18 settembre;
- [2010] Documentazione fornita dai Servizi demografici e Statistica della Città di Caserta,5 novembre;
- [2010[ Documentazione fornita dall'Archivio di stato di Caserta,3 novembre;
- [2010] Documentazione della Sovrintendenza ai Beni culturali di Caserta,fornita da Vitaliano Zamprotta,17 novembre;
- [2010] Documento araldico catalogato nell''Archivio di Araldica e Onomastica Europea;
- [2011] Armoriale delle famiglie italiane(Z), sub voce Zambrotta,in Wikipedia;
- [2011] Motti presenti nelle armi delle famiglie italiane,frasi in latino,sub voce Nobis Ardua,Wikipedia;
- [2012] Cronica barlettana dal 1731 al 3 giugno 1782,p.32,di Anonimo,da una copia manoscritta di Francesco Saverio Vista,trascrizione e note a cura di Michelangelo Filannino e Francesca De Sanctis,Grafiche Guglielmi,Andria,2012;
- [2014] Documenti catalogati nell'Archivio-Biblioteca della Diocesi di Barletta-Nazareth,per il ramo Zambrotti di Barletta;
- [2017] Manoscritto Montefuscoli, Biblioteca Universitaria di Napoli,sub voce Zambrotta(fornito dall'araldista e genealogista Pasquale Cavallo).
- Aldo Zambrotta, mio cugino di primo grado, di cui ho parlato nella Sezione precedente (primogenito di zio Pasquale Zambrotta, fratello maggiore di mio padre), residente a Monteforte d'Alpone (Verona): comunicazione del 10 dicembre 2006;
- Dante Zambrotta, mio cugino di primo grado (fratello minore del precedente), medico pediatra e medico legale, nato a Caserta nel 1923 e deceduto nel 2000, residente ad Adrano, Catania (fratello del precedente), col quale ebbi una lunga conversazione telefonica nel 1993, in occasione dei suoi 70 anni, dopo avergli fatto omaggio della mia pubblicazione del 1992 sull'Università popolare;
- Francesco Zambrotta (nato a Caserta il 1° ottobre 1926) mio cugino di primo grado (figlio di zio Angelo-Andrea, fratello maggiore di mio padre), residente a Caserta: comunicazioni email del periodo novembre-dicembre 2005.
- Margherita Sangiovanni, cugina di mio padre (figlia di Luigi Sangiovanni, fratello di mia nonna paterna Mariagrazia), coniugata Fasano, residente a S.Maria Capua Vetere nella casa costruita dal suo genitore, brillante imprenditore edile: comunicazioni contenute nella numerosa corrispondenza intercorsa negli anni '70-80-90;
- il Nob.Teodorico Gianfrotta (nato nel 1896), da me contattato, il 16 gennaio 1965, l' 8 maggio e il 12 giugno 1969 mi rispose molto esaurientemente, perchè era molto interessato alle ricerche sulla Famiglia e frequentava assiduamente biblioteche ed archivi pubblici per acquisire nuovi dati, giacchè il copioso archivio di Famiglia era andato distrutto in seguito al violento bombardamento aereo di Capua del 30 settembre 1943. In quell' archivio familiare, che risaliva al XV° (cioè il 1400), egli da giovane, in compagnia del cugino Nob. Domenico Gianfrotta (nato nel 1884), aveva rinvenuto numerosi antichi documenti che attestavano, nel XV° e XVI° secolo, diverse variazioni del cognome: Zianfrocta (il cognome originario), e Zianfrotta, all'epoca gaetana della Famiglia, e Cianfrocca, Gianfrocca, Gianfrotta.Queste notizie comunque non sono storicamente verificate.
- Il Genealogy Surname Navigator americano è una fonte inestimabile di ricerca. Grazie ad esso ho potuto ritrovare il nonno di mio padre, Ferdinando Zamprotta/Zambrotta (si firmava indifferenteme2span style=Times New Romanemiemlfont-size: 12px;nte con la /span/divspan style=Times New Romanil;p/span2span style=Times New Romanemiem e la b: si vede che per lui il cognome era un optional!). Grazie a questo programma ho potuto ricavare le date esatte da fornire all' Archivio di stato di Caserta per ottenere la documentazione cartacea. Debbo rilevare che noialtri siamo lontani anni luce, come mentalità e come comportamento, da questi Americani, che mettono a disposizione - gratuitamente - dati importantissimi che qui da noi si possono ottenere soltanto sborsando somme considerevoli e aspettando i tempi biblici dei tanti lavativi che hanno il coltello dalla parte del manico (mi riferisco ai tanti Studi araldici e genealogici che pullulano nel nostro Paese,che non fanno alcuna attività di ricerca,ma vivacchiano gestendo l'esistente).
- L' Archivio di stato di Caserta dichiara di essere in possesso di documenti dello stato civile per il periodo dal 1809 al 1865. (vedi lettere del 15 dicembre 2005; 14 febbraio 2006; 8 marzo 2006 e anni successivii).
- La Biblioteca del Museo Campano di Capua presso la quale ho potuto raccogliere del materiale molto interessante: innanzi tutto la pubblicazione di cui sopra, inserita in Ristampe Capuane, che ho potuto acquisire grazie all'interessamento in loco del mio commilitone Antonio Ibello.Originario di Aversa, lo conobbi a Roma, dove frequentammo il Corso teorico-pratico di Aiutante di Sanità nel periodo febbraio-aprile 1963. Mi colpì un dato particolare: avevamo in comune la data di nascita, il 13 settembre 1941. Lui era in Cavalleria (Lancieri di Montebello) ed io nei Carristi. L'ho cercato negli anni '90 e l'ho trovato residente a Capua, dove era Capo reparto in un'azienda farmaceutica. Si è fatto in quattro per farmi avere dalla Biblioteca del Museo Campano il materiale che avevo richiesto: sia la cronistoria della Famiglia Gianfrotta sia le poesie latine del Can.Joseph Gianfrotta sia quelle di Franciscus Gianfrotta, tutte risalenti alla seconda metà del '700: un vero amico.
- La Sala Napoletana della Biblioteca Nazionale di Napoli contiene dei veri tesori di cultura locale e numerosi atti del cessato Regno delle Due Sicilie. Nella prima metà degli anni '60 l'ho frequentata con una certa assiduità ed ho avuto il piacere e l'onore di fare la conoscenza di illustri ricercatori e docenti delle Università napoletane che la frequentavano per i loro studi.
- I Comuni di Castel Morrone (paese natìo della mia nonna paterna) e di Caserta (del nonno paterno) mi hanno fornito la certificazione relativa a questi due miei avi (vedi note del 25 gennaio 2006 e 24 marzo 2006 e successive). Non sono stati in grado di rilasciare la situazione storica delle due famiglie, sebbene sia previsto dalla legge. In Italia c'è un solo Comune capace di fare ciò, il Comune di Bologna, capace altresì di rilaciare l'albero genealogico di una famiglia: beati i cittadini bolognesi che possono usufruire di un servizio del genere rivolgendosi all' Ufficio Certificazione storica presso il Settore Servizi Demografici! Questa capacità bolognese, però, mette in evidenza che è possibile eseguire ricerche storico-genealogiche senza dover ricorrere a specialisti, basta un pò di buona volontà e di organizzazione del lavoro. I piccoli comuni, se attuassero un servizio del genere, a pagamento, potrebbero contare su maggiori entrate e renderebbero un ulteriore servizio ai cittadini. Del resto, il patrimonio di dati posseduto dovrebbe essere tutto informatizzato e messo a disposizione dei richiedenti. Analogamente dicasi per gli Archivi di stato, notarili, ecclesiastici.Invece ci si scontra sempre contro assurdi dinieghi o, addirittura, non si ottiene risposta alcuna.
- Grazie all'interessamento di una componente del Consiglio pastorale parrocchiale della Chiesa di S.Pietro di Minturno (nota del 23 febbraio 2006, sono riuscito ad ottenere copia della certificazione in lingua latina relativa ai miei nonni materni (nascita, matrimonio, morte). L'Ufficio di stato civile del Comune di Minturno mi ha rilasciato la certificazione relativa ai miei nonni materni (nascita, matrimonio, morte).
- Le poesie italiane e latine del Can. Giuseppe Zambrotti mi sono state fornite dalla Biblioteca Nazionale Centrale di Roma su CD-rom, previo pagamento delle relative spese di masterizzazione. Il volume riporta due date: 4 novembre 1747 e 11 agosto 1747. Il 4 novembre è la data della presentazione del volumetto "nelle proprie mani dell'invitto Monarca Regnante, che D.G. [ossia Dei Gratia, mia nota] nella Real Villa di Portici seguito il fortunato nascimento del Reale Infantino" (cioè il Palazo Reale di Portici fatto costruire dal re Carlo di Borbone). Inoltre, l'autore precisa che un componimento, "La Nonna" - Al Serenissimo Real Infantino - Fu già presentata sin dagli 11 agosto - Si è ristampata per le continue richieste - Canzone. Sebbene tutto ciò, nulla risulta su questo personaggio che doveva avere una certa importanza presso la Corte del giovane Re Carlo di Borbone (VI° di Napoli e poi III° di Spagna). Per la Famiglia Zambrotti le notizie mi sono state fornite dall' Avv. Roberto Zambrotti di Roma l’ 11 settembre 2007.Questo personaggio ora sappiamo che era originario di Casalnuovo, dove lo si trova incardinato tra gli ecclesiastici cittadini nel Catasto onciario del 1754 (come prima ricordato);
- la copiosa documentazione esistente dagi archivi ecclesiastici,a partire dal 1579, ricavata dal prof.Pietro Marmo,figlio di una Zambrotta di Casalbuono e Sindaco di quel Comune per 20 anni,inviatami il 18 dicembre 2008,corredata da pubblicazioni a stampa che riportano la storia del Comune e le citazioni relative a numerosi Zambrotta;
- Un lungo e certosino lavoro di ricerca effettuato dall'attuale Parroco della chiesa di s.Nicola, nella frazione collinare di Santa Barbara a Caserta, ha consentito di estrarre e tradurre dal latino numerose trascrizioni dai Registri,battesimali,matrimoniali e mortuari che iniziano nel 1601 (16-18 settembre 2010).
- Documenti catalogati presso l'Archivio-Biblioteca della Diocesi di
ZAMBROTTA-ZAMBROTTI-ZAMPROTTA
Titoli: nobili
Dimora storica: Casalbuono, Montesano s.M., Sanza; Caserta (S.Barbara, Tuoro, San Clemente, Casolla, Mezzano); Lagonegro, S.Pietro al Tànagro,Napoli.
Motto: Nobis ardua (ramo Italo Zamprotta)
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(Nel cartiglio sottostante lo scudo è riportato il motto "Nobis ardua",
adottato nel 2009 da Italo Zamprotta per il suo ramo familiare)
Presso il RAI-Registro Araldico Italiano è registrata questa Arma,detta di pretensione,perchè il detentore,Italo Zamprotta,ritiene di poter accollare al proprio scudo la Croce di Eques Auratus (cioè Cavaliere Aurato), in ricordo dell'avo Filippo Zambrotta,a cui fu conferita questa dignità nobiliare ereditaria nel 1266,dopo il suo valoroso comportamento nella battaglia di Benevento,avvenuta il 26 febbraio sotto il comando di Re Manfredi e contro le milizie di Carlo d'Angiò.
Riporto qui di seguito i quattro stemmi gentilizi attribuiti ai diversi rami genealogici della Famiglia Zambrotta nei secoli.Il più antico è quello che riporta la cronaca normanna con il leone,caratteristica dell'antica nobiltà normanna.La due stelle indicano che il portatore apparteneva ad un ramo ultrogenito.
Lo stemma della Raccolta Micheletti-Pasinati è contraddistinto dallo scudo usato dalle casate francesi.
Lo stemma dell'Archivio Araldica e Onomastica Europea rappresenta la sola aquila sveva,coronato d'oro,concessa inizialmente al Casato nel XIII secolo.
Lo stemma attualmente in uso riporta in capo l'aquila sveva, ottenuta in concessione, che, in molti casi, sostituì il leone normanno all'avvento della Casa di Svevia sul trono del Regno di Sicilia con Federico II,figlio di Enrico VI di Svevia e di Costanza d'Altavilla,figlia postuma di re Ruggiero II.
Successivamente è stato "scoperto" questo ulteriore stemma, riportato nel Manoscritto Montefuscoli, catalogato nella Biblioteca Universitaria di Napoli (M - IV - 101), grazie al signor Pasquale Cavallo, curatore del sito web nobili napoletani (http://www.nobili-napoletani.it/).
La rielaborazioone grafica è del signor Sebastiano Pasquini, curatore del sito RAI-Registro Araldico Italiano, che l'ha inserito nella scheda relativa alla
Famiglia Zamprotta, negli alias:
I quattro stemmi si blasonano così:
- partito,a sinistra d'argento al leone di rosso coronato dello stesso e caudato d'argento;a destra,di rosso fasciato d'oro a due stelle d'argento,a sei punte,poste perpendicolarmente,uno ad uno;
- interziato a fasce,la prima:al capo di rosso alla croce greca d'azzurro;la seconda:innestato d'argento e di rosso;la terza;d'argernto a tre bande d'oro;
- d'argento,al pino naturale sostenuto da due levrieri rossi collarinati d'oro controrampanti;al capo d'impero,all'aquila nera lampaddata di rosso e coronata d'oro;
- d’argento, al leone di rosso, caudato del primo, con una clava tra le zampe anteriori, accompagnato nel cantone sinistro del capo da una stella (6) di rosso e nel cantone destro della punta da una rosa fiorita di rosso, gambuta e fogliata di verde.
Al termine di questa Sezione riporto la Genealogia della Famiglia con le relative Note referenziali.
Fonti bibliografiche e storiografiche
- AAGI – Associazione Araldica Genealogica Italiana;
- Archivio Araldico Conte Vittorio Guelfi Camajani olim Archivio Araldico Vallardi olim Archivio Araldico Bonacina(Milano),Cat. 4076, Lib. A, 969, presso Biblioteca Guelfi Camaiani, Genova;
- Biblioteca Nazionale Centrale, Roma,Manoscritto Micheletti-Pasinati, XVIII secolo, Fondo Vittorio Emanuele, (Vitt. Em. ms. 324);
- C.I.R.A. - Centro Italiano Ricerca Araldica;
- Studio Araldico Guelfi Camaiani, Genova, Cat. 4076, Lib. A, 969,con l’annotazione: ”Zambrotta è casata che ha avuto stemma gentilizio, come da Volume 1754 pag. 38 ST;
- Pesce, Carlo, Storia della città di Lagonegro, pp.66,315,415,418,420,,428,,442,453,454, Pansini, Napoli, 1913, rist. Grafiche Zaccara, Lagonegro, 1994;
- Rohlfs, Gerhard, Dizionario storico dei cognomi in Lucania, pp.204-5, sub voce Zambrotta, ed.Longo, Ravenna, 1985;
- Biscaglia, Carmela, L' archivio privato dei Putignani e degli Armento di Tricarico, secc. XVI.-XIX, p.86, Osanna, Venosa, 1994;
- Carlone, Carmine, I regesti dei documenti della certosa di Padula (1070-1400),p.121,CarlonEditore,Nocera Inf.,1996;
- Rossoni, Ettore, L’origine dei cognomi, sito web, sub voce Zambrotta-Zambrotti-Zamprotta, 2007;
- La Rosa, Ciro, I casati del sud, sito web, sub voce Zambrotta, ed. Il Portale del sud, Napoli, 2008;
- GDH Italy Araldica, Raccolta Araldica 2008, Stemmi e blasoni di Famiglie nobili e gentilizie, 1° ed. 2008;
- CESA – Centro Studi Araldici, Stemmario Italiano, sub voce Zambrotta e Zamprotta, 2008
- Archivi ecclesiastici Chiesa Madre di Casalnuovo (odierna Casalbuono)
- Grezzi prof.Giuseppe,curatore Biblioteca Civica di Lagonegro,comunicazione epistolare del 20 gennaio 2009
- GDH Italy Araldica, Stemmario delle Famiglie nobili e gentilizie d’Italia,pubblicazione 2009;
- RAI – Registro Araldico Italiano, registrazione stemma Famiglia Italo Zamprotta, 21 settembre 2009
- Comunicazione epistolare Studio Araldico-Genealogico Guelfi Camajani,Firenze,4 novembre 2009
- Comunicazione epistolare Studio Araldico Guelfi Camajani,Genova,1 dicembre 2009;
- Comunicazioni email (con fotografie) di Teresa Zanfardino e Mariagrazia Lombardi,25/11 e 21/12-/2009,06/02/2010;
- Comunicazioni email (con fotografie) di Teresa Zanfardino e Mariagrazia Lombardi,6 febbraio 2010;
- Archivio storico Parrocchia di S.Nicola a Santa Barbara di Caserta,documenti estratti e tradotti dal Parroco Giuseppe Di Bernardo,16-18 settembre 2010;11 marzo 2012 e 2013(sig.Alessandro Rossi);
- Atti stato civile Archivio di stato di Caserta,2006-2010;
- Documentazione proveniente dai registri della Sovrintendenza ai Beni culturali di Caserta,novembre 2010,grazie all'interessamento del cugino funzionario e giornalista,Vitaliano Zamprotta di Caserta;
- Montefuscoli, Gaetano, Imprese ovvero Stemme delle Famiglie italiane, Napoli, 1780 (collocazione presso la Biblioteca Universitaria di Napoli MSS, 121 - M IV - 101).
- d’argento: questo smalto (che insieme all’oro si chiama metallo) fu inizialmente il colore dei Guelfi, il partito filo papale. Esso è simbolo di amicizia, equità, giustizia, innocenza, purezza (Guelfi Camaiani, 1982).
- al pino naturale: è uno degli alberi più pregevoli del blasone. Esso indica antica e generosa nobiltà, la benignità e la cordialità. Fu anche simbolo di animo filosofico, poiché questa pianta si eleva ovunque alligni (Guelfi Camaiani, 1982). Il colore verde naturale del pino simboleggia vittoria, onore, cortesia, civiltà, allegrezza, abbondanza, amicizia (Ginanni, 1995). Fu il colore dei Ghibellini, il partito filoimperiale.
- sostenuto da due levrieri di rosso controrampanti, collarinati d’oro: il levriero (che si rappresenta sempre collarinato di colore diverso) è simbolo della caccia, di animo pronto, vivace e costante nel seguire un’impresa (Guelfi Camaiani, 1982). Il rosso della carnagione rappresenta lo spargimento di sangue in battaglia, audacia, valore, fortezza, nobiltà cospicua e dominio (Ginanni, 1995). Sono detti contro rampanti, perché affrontati, ritti su una zampa posteriore, di profilo, in atto di arrampicarsi (Tribolati, 1983).
- al capo d’impero, caricato dell’aquila nera, lampassata di rosso, coronata d’oro: il capo è, innanzi tutto, una pezza onorevole di primo grado, che occupa la terza parte superiore dello scudo e simboleggia l’elmo del cavaliere (Guelfi Camaiani, 1982). Si dice d’impero, quando è d’oro caricato dell’aquila nera coronata d’oro. Esso rappresenta la fede filoimperiale e può essere una concessione da parte del Sacro Romano Impero. Nel qual caso aumenta il valore sia araldico sia storico della Casata, premiata per la sua fedeltà all’Impero. L’aquila lampassata di rosso fu l’emblema del Regno di Sicilia-Hohenstaufen. Essendo segno di imperiale concessione, simboleggia potenza, vittoria e prosperità. Le famiglie italiane e tedesche portano l’aquila nel loro stemma per concessione ed omaggio al Sacro Romano Impero (Guelfi Camaiani, 1982).La lingua di colore rosso si riferisce all’aquila propria dell’Impero ed è riportata nello stemma reale di Prussia del 1701. Da rilevare che dalla fine del XIII secolo l’aquila fu l’emblema nazionale italiano (in opposizione ai gigli di Carlo d'Angiò, il re usurpatore).Va anche ricordato che nel 1701 il re Federico I di Prussia fondò l’Ordine reale dell’Aquila nera,in seguito diventato il supremo Ordine equestre dell’Impero germanico. Il colore rosso, infine, indica anche che alcuni membri della Casata versarono il loro sangue al servizio della fazione filoimperiale.Nella fattispecie si può ipotizzare che questo privilegio fu concesso nel XIII secolo ai primi personaggi della Casata che militarono nell'esercito imperiale all'epoca normanno-sveva.
- Per lo stemma ritrovato nel Manoscritto Montefuscoli, in uso presso una Famiglia Zambrotta nel 1700, per quanto riguarda l'argento e il rosso rimandiamo a quanto detto sopra. Per le figure ivi rappresentate, cio' il loene,la clava,la stella e la rosa possiamo dire quanto segue: il leone simboleggia forza coraggio e nobiltà; la clava impugnata simboleggia la forza e il potere (allusione alla professione di giudice e di notaio ricoperta da alcuni membri della Famiglia), ma è ance un simbolo di brisura per differenziare un ramo familiare da un altro; la stella simboleggia la guida sicura e l'aspirazione a cose superiori, ma è anch'essa un simbolo di brisura tanto è vero che più stelle simboleggiano rami ultrogeniti di una stessa Famiglia; infine la rosa è simbolo di bellezza e di nobiltà, ma anche di meriti riconosciuti.
- Ginanni, Marc’Antonio, L’arte del blasone dichiarata per alfabeto, Zerletti, Venezia, 1756, rist.anast. Forni, Bologna, 1995;
- Tribolati, Felice, Grammatica araldica, Ulrico Hoepli, Milano, 1904, rist.anast.1983);
- Guelfi Camaiani, Piero, Dizionario araldico, Ulrico Heopli, Milano, 1940, rist.anast.1982.
Archivio araldico Vallardi - Milano, Cat. 4076, Lib. A, 969
Studio Araldico Guelfi Camaiani Genova
Volume 1754, pag. 38 ST
(Archivio Italo Zamprotta)
N.D. Palma Maria Elisabetta Zamprotta
Baronessa Magliano
(Archivio Italo Zamprotta)
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La Famiglia Zambrotta è originaria della Normandia.Venne in Italia al seguito dei cavalieri normanni e si diramò in Capua, Foggia,Terni,Foligno, Bari, Roma.CARLO fu Giustiziere in Calabria al tempo di Federico II. ANTONIO fu tra i Baroni che partirono per la sesta Crociata in Terra Santa,intrapresa dall’Imperatore Federico II° nel 1228-29. FILIPPO si comportò valorosamente nella difesa di Benevento nel 1266, da meritare il cingolo di Cavaliere aurato e in compenso anche il feudo di Casalotto14. Gulliemus Zambrotta, nel XIV secolo viveva a Casalnuovo di Cadossa, nella provincia di Principato Citra (odierna provincia di Salerno),e tutti gli abitanti della zona vivevano secondo lo jus langobardorum. Gulliemus è citato in una pergamena del 6 febbraio 133815(1338 a nativitate 6,ind.VI – a.29° del regno di Roberto.presso Casalnuovo),custodita nella Biblioteca della Badia di Cava de’ Tirreni. Egli risulta vassallo dell’Abate di S.Maria di Cadossa16
La Chiesa abbaziale di S.Maria di Cadossa conservò le registrazioni dei residenti nel Liber baptizatorum, Liber matrimoniorum, Liber mortuorum fin dal 1578.17 Nel Liber baptizatorum troviamo Francesco Antonio Zambrotta, coniugato con Laura Novellino,padre di dieci figli e Giudice dal 1637.Suo nipote Giuseppe(1679-1755) fu Canonico e poeta,incardinato nella Diocesi di Capaccio,autore di un brillante volumetto di poesie latine e toscane, presentato a corte in occasione della nascita dell’Infante reale Filippo,figlio del re Carlo VI° di Borbone,nel 1747.18 Il Canonico Giuseppe è citato nel Catasto onciario come residente a Casalnuovo nel 1754.
Nel 1697 la Famiglia Zambrotta si imparentò con la Famiglia De Stefano,che aveva acquisito il feudo di Casalnuovo,in seguito al matrimonio di Geronimo con Teresa De Stefano19. Da questa unione nacquero sette figli, di cui uno esercitava la professione di Notaio in Casalnuovo nel 172820.
Nel 1773 troviamo Giosuele,addottoratosi in Legge presso la Regia Università di Napoli.21
Nel 1794 Giosuè si laureò in Medicina a Napoli ed esercitò la professione a Casalnuovo come Medico generalista, stimato e apprezzato anche durante i moti rivoluzionari del 1799. Per gelosia di mestiere fu assassinato il 6 dicembre 1815, insieme col suo garzone, dal collega più giovane Giuseppe Grassano.22 Don Gabriele fu l’E.mo Arciprete della Chiesa Madre di S.Maria delle Grazie di Casalnuovo dal 1809 al 182023.
Paolino Zambrotta, legittimista, fu catturato e fucilato nel 1810 nella vicina Sanza dagli invasori Francesi. Il fratello più giovane di Paolino, Raimondo, invece fu Sindaco di Casalnuovo per ben due mandati: dal 1834 al 1836 e dal 1850 al 1853.24 Nel 1862 don Antonio Zambrotta fu il primo sacerdote maestro elementare dopo l’avvenuta unità d’Italia e nel 1902 pubblicò l’opuscolo “Preziosi ricordi”.25 Nel 1891 un altro don Gabriele Zambrotta fece dipingere la Chiesa Madre con una sottoscrizione pubblica e nel 1892 restaurò la Cappella dell’Addolorata.
Nel 1840 troviamo Giuseppe Zambrotta proprietario terriero a Tricarico (PZ), come risulta dal documento riportato dalla prof. Biscaglia26.Un ramo si trasferì nella vicina Lagonegro e nel 1853-55 il farmacista Nicola Zambrotti fu Sindaco di Lagonegro;e il capitano don Venanzio Zambrotti fu comandante della Guardia nazionale di Lagonegro e catturò nel 1865 il famoso brigante Giuseppe Antonio Franco27.Il figlio di Venanzio,Enrico,si trasferì a S.Pietro al Tànagro,in provincia di Salerno e in questo Comune la Famiglia si distinse con un discendente, il dr.Enrico Zambrotti, Sindaco della Città e Presidente del Parco del Cilento e Vallo di Diano nel XX-XXI secolo.
Un ramo,rappresentato da Andrea(1653-1728),proveniente da Tramonti,passò nella provincia di Caserta.In seguito fu coinvolto della costruzione della Reggia il Maestro falegname Giuseppe Zambrotta (1704)28 ,figlio di Andrea,che lavorò per il "nuovo Reale Palazzo di Caserta.Un suo bisnipote, Ferdinando(1816),fu beneficato di una rendita mensile dal Re Ferdinando II° per un favore accordato al sovrano di passaggio nelle sue terre ai Ponti della Valle di Maddaloni.29
Nel 1890 Palma Maria Elisabetta Zamprotta(1839-1913),del ramo casertano,sposò il barone Ernesto Magliano di Napoli30 e divenne Dama della Croce Rossa.Priva di prole,nel 1913 donò alcune sue proprietà personali all’ Ospedale Civile di Caserta che volle ricordarla con due lapidi e un busto marmoreo, tuttora visibili31.Suo nipote Nicola Zamprotta(1891-1978),figlio di Antimo e nipote di Ferdinando,partecipò alla I^ e alla II^ guerra mondiale. Fu Capitano di complemento,più volte ferito e decorato,fu Cavaliere della Corona d’Italia,Cavaliere dell'Ordine Militare di Vittorio Veneto,con Medaglia d'oro,e poi Commendatore OMRI.
Nel 1976 il prof.Italo Zamprotta(1941),ultimogenito di Nicola e quindi discendente napoletano del ramo casertano,fondò a Biella l’Università popolare e nel 1982 fu cofondatore della CNUPI. Autore di numerose pubblicazioni di scienze sociali e religiose, Accademico Tiberino(1977) e della New York Academy of Sciences (1997)32,Grande Ufficiale OMRI(1992).33Ha adottato lo stemma di famiglia col motto “Nobis ardua”.34 Al ramo casertano di Ferdinando e di Antimo appartiene anche il prof.Andrea Zambrotta(1954),residente a Carate Brianza,autore di saggi sulla storia del cattolicesimo nel XIX-XX secolo.Nel 2006 Gianluca Zambrotta (1977),calciatore,discendente del ramo casertano di Ferdinando e di Antimo,diventa campione del mondo a Berlino.35 Lo stemma è registrato nello Stemmario italiano con prot.N° protocollo 2008/10.00.7 e nel Registro Araldico Italiano Rg.40/2009, vol.I p.II sez.II.
Arma: d’argento,al pino naturale sostenuto da due levrieri di rosso controrampanti, collarinati d’oro;al capo d’impero caricato dell’aquila nera lampassata di rosso e coronata d’oro.
(ricostruzione storico-genealogica di Italo Zamprotta, 2009)
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Cfr.Comunicazione del 4 novembre 2009 dello Studio Araldico Genealogico Guelfi Camaiani
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Cfr. Carmine Carlone, I Regesti dei documenti della Certosa di Padula (1070-1400), p.121, CarlonEditore, Salerno,1996
-
Cfr.Gennaro Arteca, Abbazia di Santa Maria di Cadossa, Montesano s.Marcellana, 2005;Cfr.Vincenzo Liguori,Inventarium bonorum monasterii Sancte Marie de Cadossa del 1372,in Il territorio di s.Maria di Cadossa alla fine del sec.XIV,p.20,Cava dei Tirreni, 1985),in cui è detto: "Item tenet et possidet dictus abbas Cadosse Casalenovum,quod est propre Montemsanum,cum vaxallis,ibidem habitantibus,qui sunt numero centum,qui sunt iurati vaxalli ipisius casalis...").
-
Cfr.Registri Chiesa parrocchiale S.Maria delle Grazie di Casalbuono
-
Cfr. Giuseppe Zambrotti, Poesie toscane e latine…, in Napoli, MDCCXLVII, Biblioteca Nazionale Centrale, Roma
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Cfr.Liber matrimoniorum Chiesa parrocchiale S.Maria delle Grazie, Casalnuovo, 1709-1851, 3 voll.
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Cfr.F.Germino, Casalbuono,dalle sue origini ad oggi,cioè dal 1200 al 1913, p. 11, Stab Tip.F.lli Jovane, Salerno, 1913, rist.anast.Comune Casalbuono,2003
-
Cfr. Dente,D.- Manzione,F.- Rescigno,G., Il Principato Citra nel 1799, p.244, Plectica, Salerno, 2002
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Cfr. F.Germino, ibidem, p.14-15
-
Cfr.F.Germino, ibidem, p.55
-
Cfr. F.Germino, ibidem, p.56
-
Cfr.F.Germino, ibidem, p.31
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Cfr.C.Biscaglia, L’archivio privato dei Putignani e degli Armento di Tricarico, secc.XVI-XIX,p.86, Osanna, Venova, 1994;
-
Cfr. C.Pesce, Storia della Città di Lagonegro, pp.66,315,415,418,420,,428,,442,453,454, Pansini, Napoli, 1913, rist. Grafiche Zaccara, Lagonegro, 1994;
-
Cfr. A.Bascetta-D.Corniola-B.Del Bufalo, Caserta e Casali 1749, ABEdizioni, sub voce Santa Barbara, pubblicato dalla Provincia di Caserta, 2003
-
Cfr. Comunicazione di Aldo Zambrotta, Monteforte d’Alpone, 12 dicembre 2006
-
Cfr. Archivio di Stato di Caserta, Atti di stato civile del Comune di Caserta
-
Cfr. Comunicazione del Dr. Luigi Annunziata,Direttore Generale dell’Azienda ospedaliera S.Anna e S.Sebastiano di Caserta, 14 novembre 2006
-
Cfr. New York Academy of Sciences, Directory of Members, pp.385,413,476,606, Bernard C.Harris Publishing Company, Inc., New York, 1999
-
Cfr. italozamprotta.net
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Cfr. RAI - Registro Araldico Italiano, vol. I, Rg.N° 40, 2009.
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Cfr. Wikipedia, l’enciclopedia libera, sub voce Gianluca Zambrotta
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Cfr.F.Germino, ibidem, p.55
-
Cfr. F.Germino, ibidem, p.56
-
Cfr.F.Germino, ibidem, p.3
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Cfr.C.Biscaglia, L’archivio privato dei Putignani e degli Armento di Tricarico, secc.XVI-XIX,p.86, Osanna, Venova, 1994;
-
Cfr. C.Pesce, Storia della Città di Lagonegro, pp.66,315,415,418,420,,428,,442,453,454, Pansini, Napoli, 1913, rist. Grafiche Zaccara, Lagonegro, 1994;
-
Cfr. A.Bascetta-D.Corniola-B.Del Bufalo, Caserta e Casali 1749, ABEdizioni, sub voce Santa Barbara, pubblicato dalla Provincia di Caserta, 2003
-
Cfr. Comunicazione di Aldo Zambrotta, Monteforte d’Alpone, 12 dicembre 2006
-
Cfr. Archivio di Stato di Caserta, Atti di stato civile del Comune di Caserta
-
Cfr. Comunicazione del Dr. Luigi Annunziata,Direttore Generale dell’Azienda ospedaliera S.Anna e S.Sebastiano di Caserta, 14 novembre 2006
-
Cfr. New York Academy of Sciences, Directory of Members, pp.385,413,476,606, Bernard C.Harris Publishing Company, Inc., New York, 1999
-
Cfr. italozamprotta.net
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Cfr. RAI - Registro Araldico Italiano, vol. I, Rg.N° 40, 2009.
-
Cfr. Wikipedia, l’enciclopedia libera, sub voce Gianluca Zambrotta
Dalle mie ricerche sono emersi compòessivamente ben cinque stemmi gentilizi usati nei secoli passati dai vari rami della Famiglia.
Si tratta di una vera e propria scoperta sulla quale non mi sono dilungato perchè ci vorrebbero ulteriori ricerche e dispendio di risorse finanziarie per arrivarne a capo. E non ne vale la pena.
Mi limito,pertanto,a riassumere lo stato delle cose al momento attuale:
Questi sopra riportati sono i cinque stemmi gentilizi originali,attribuiti,in varie epoche, alle Famiglie Zambrotta
Queste sono le elaborazioni eseguite dallo Studio Araldico Pasquini.inserite nel RAI-Registro Araldico Italiano
(Archivio Italo Zamprotta)
- Il primo fu rilasciato dall'Istituto Genealogico Italiano di Firenze nel 1920,accoppiato allo stemma della Famiglia Gentile (di origine normanna), essendo il richiedente,Francesco Zambrotta di Caserta,coniugato con Anna Gentile.Si blasona cosi: partito, a sinistra d'argento al leone di rosso coronato dello stesso e caudato d’argento;a destra di rosso fasciato d'oro a due stelle d'argento,a sei punte,poste perperdicolarmente uno a uno; il leone rosso è rimbolo di nobiltà normanna.Le stelle sono un segno di brisura e rappresentano i rami cadetti.
- Il secondoè catalogato nella Raccolta Micheletti-Pasinati.a p.193,col N° 6733,sotto il nome Zabrotta.La Raccolta,risalente al XVIII secolo, è di proprietà della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma,dove è archiviata..(La croce azzura in campo rosso può stare a rappresentare il ricordo della partecipazione alla sesta Crociata in Terrasante nel 1228-29).Si blasona così: d'argento,interziato a fasce,la prima: al capo di rosso alla croce greca d'azzurro;la seconda: innestato d'argento e di rosso;la terza: d'argento a tre bande d'oro (blasonatura di Ciro La Rosa).La croce,simboleggiante la spada,veniva adottata dopo il ritorno dalla Crociata in Terra santa.Invece le tre bande d'oro rappresentano,come segno di brisura,altrettanti rami cadetti.
- Il terzo è lo stemma catalogato nell’Archivio storico della Collezione Bonacina-Vallardi di Milano col N° cat.4076, Lib.A,969(di attuale proprietà dello Studio araldico-genealogico Guelfi Camajani col N° vol.1754,p.38 ST), risalente anch'esso al XVIII secolo.Si blasona così: d'argento,al pino naturale, sostenuto da due levrieri ri rosso controrampanti,collarinati d'oro; al capo d'impero caricato dell'aquila nera lampassata di rosso e coronata d'oro.Il pino denonata generosa nobiltà e il suo colore verde ricorda il partito filoimperiale.I levrieri controrampanti di rosso e collarinati denotano la prontezza,a costanza e la fedeltà nel seguire e sostenere un'impresa a favore del partito filoimperiale,ma anche lo spargimento di sangue per l'impresa.L'aquila nera è tipicamente germanica e distintivo della fazione filoimperiale.Nel XIII secolo rappresentava,per concessione,la nobiltà dei Cavalieri aurati.E' riportato in "Armoriale delle Famiglie italiane",alla lettera Z.
- il quarto è stato rinvenuto nel Manoscritto Montefuscolo,catalogato M - iv - 101,conservato nella BibliotecaUniversitaria di Napoli,rielaborato da Sebastiano Pasquini,curatore del sito RAI-Registro Araldico Italiano, che l'ha così blasonato "d’argento, al leone di rosso, caudato del primo, con una clava tra le zampe anteriori, accompagnato nel cantone sinistro del capo da una stella (6) di rosso e nel cantone destro della punta da una rosa fiorita di rosso, gambuta e fogliata di verde".
- Infine, nell'Archivio di Araldica e Onomastica Europea è conservato quello che forse rappresenta la prima concessione ottenuta dalla Famiglia dalla Casa sveva di Hoenstaufen,all'epoca in cui era titolare del Regno di Sicilia,quindi nel XIII secolo.L'aquila fu poi conservata da tutti i rami cadetti e collaterali delle famiglie Zambrotta,Zambrotti,Zamprotta,Sambrotta(questi ultimi di Vasto,Chieti).Di seguito riporto il documento araldico-genealogico di Araldica e Onomastica Europea:
- Lo stemma sopra riportato a sinistra è stato adottato da Italo Zamprotta,per sé e i suoi discendenti,con l’aggiunta del cartiglio d'oro col motto “Nobis ardua”.come distintivo della sua famiglia,non come segno di nobiltà.Esso è registrato sia presso lo Stemmario Italiano con protocollo N° 2008/ 10.0.0.7 sia presso il RAI-Registro Araldico Italiano, N° Reg.40/2009, vol.I,p.II,sez.II; è coperto da Copyright col N°0030573 del 17 novembre 2009,lo stesso che tutela questo sito web.
- L'alias riportato a destra è,come già dertto in precedenza,un'arma di pretensione,giacchè il detentore ritiene di poterla adottare per il conferimento ottenuto dall'avo Filippo Zambrotta.La dignità di Cavaliere Aurato era ereditaria e nobilitava,trasmissibile ai discendenti.
Va doverosamente precisato quanto affermato in araldica,e cioè che “l’aquila nera in campo oro e coronata dello stesso rappresenta il Cavaliere aurato del Sacro Romano Impero d'occidente e anche il Conte Palatino" (cfr.anche http://www.quattrocchio.eu
In data 31 dicembre 2010 Gilberto Quattrocchi mi ha precisato le fonti di quest'ultima affermazione che trascrivo:
"Quattrocchio di Roma e d'Amelia (anno 1382) - Arma: "D'oro con
un'aquila nera ed un triangolo partito in canaletto, la parte superiore
d'oro con quattro occhi umani dei propri colori, l'inferiore
rombeggiata di rosso e d'oro". Antichi e nobili Signori di Roma - (come
da Catalogo Romani de Calvis di Alphonsus Ceccarelli - ex libro
manoscritto di Guglielmo Cardelli e Fanutio Campana in Biblioteca
Vaticana "Paulus de Quattuor Oculis" in registro Nicolai Laurentij de
seguacibus tribunij - Papa Urbano VI - (anno 1382) e Nobili moderni di
Amelia. Titolo nobiliare:Antichi e Nobili Signori di Roma- Conti
Palatini - Cavalieri Aurati."
Zambrotta o Zambrotti o Zamprotta (Casalbuono, Montesano s.M., Sanza; Caserta (Santa Barbara, Tuoro, San Clemente, Casolla, Mezzano); Lagonegro, San Pietro al Tànagro, Napoli) Titolo: nobili (IT) d’argento, al pino naturale sostenuto da due levrieri di rosso controrampanti, collarinati d’oro; al capo d’impero d’oro, caricato dell’aquila nera lampassata di rosso e coronata d’oro |
Questo è il file che si trova nel sito Armoriale delle famiglie italiane(Z),che compare nell'Enciclopedia libera Wikipedia
(la sigla PRTS significa I casati del sud, su ilportaledelsud.org.)
Riporto al termine di questa Sezione la Genealogia della Famiglia con le relative Note referenziali:
ALBERO GENEALOGICO DELLA FAMIGLIA ZAMBROTTA-ZAMPROTTA
Famiglia di origini normanne1
▼
???, 1047,???
arrivo in Italia con Roberto il Guiscardo (1025 ca.-1085): mancano fonti documentarie
▼
Bartolomeo1, Mercante di pellami a Vasto,inizio sec.XII
▼
Eugenio1, suo figlio,trasferito a Cosenza,sec.XII
▼
Ruggiero1, Protonotaro nel Regno di Sicilia, 1160
▼
Carlo1, Giustiziere in Calabria, 1221
▼
Antonio1, Barone partecipante alla VI Crociata dell’Imperatore Federico II in Terra Santa, 1228-29
▼
Filippo1,partecipante alla battaglia di Benevento del 1266, Cavaliere Aurato, feudo di Casalotto
▼
Goffredo1bis, investito di una baronia nel 1269,per censo
Ramo pugliese1bis (Taranto)
▼
Goffredo1bis, Maestro portolano in Puglia, sec.XIV-XV
▼
Cataldo1bis, Ambasciatore in Provenza, 1406
Ramo Abruzzo-Calabria1ter (Vasto,Cosenza,Rende)
▼
Giordano1bis, Conservatore a Cosenza, sex.XIV
▼
Adelino1bis, Maestro d'armi a L'Aquila, sec.XV
▼
Marcello Antonio1bis,Auditor Camerae, sec.XVI
▼
Ramo campano di Casalnuovo di Cadossa
▼
Gulliemus Zambrotta2, residente a Casalnuovo di Cadossa il 6 febbraio 1338,
vassallo3 dell’Abbazia di S.Maria di Cadossa (odierna Casalbuono, provincia di Principato Citra, od.Salerno)
▼
Marcantonio Zambrotta4 (ca.1550), residente a Casalnuovo, cgt.con Giovannangela Orsomando
▼
padre di: Caterina5 (31/03/1586),Gio.Batta (13/10/1588),Lucia (03/07/1590),Vincenzo (05/06/1591), Pietroantonio (10/05/1603)
▼
Gio.Batta Zambrotta6 (1588), cgt.con Maddalena Pascale (1e nozze,1616),cgt.con Antonia Angelino (2e nozze,1636),
▼
padre di: Giannangela (16/12/1627), Marcantonio (13/05/1620), Parisi (12/01/1622), Marcantonio (11/03/1623);
2e nozze: Giuseppe (10/08/1637)
▼
Giacomo Zambrotta7 cgt.con Geronima Di Lorenzo,
▼
padre di: Camilla (23/05/1599), Pietro Giovanni (19/02/1606), Francesco Antonio (25/02/1609)
▼
Francesco Antonio Zambrotta8 (25/02/1609), cgt.con Laura Novellino
▼
padre di: Geronima (12/02/1635),Giacomo (01/04/1637), Matteo (21/04/1639),Tommaso (30/12/1641), Agata Catarina (07/04/1644), Elisabetta (07/04/1646), Antonio (30/04/1648), Giuseppe Domenico (25/12/1650), Giuseppe Tommaso (10/03/1653),Catarina (12/01/1656)
▼
Matteo Zambrotta8b (1639), cgt.con Elisabetta Grassano
▼
padre di: Francesco Antonio (02/03/1658), Giacomo Antonio (08/03(1660)8c, Giovanni Tommaso9a(07/10/1662),Giuseppe Alfonso (05/01/1665), Laura Antonia (15/06/1667),Nicola Tommaso (21/04/1671),Domenico Antonio9b (29/01/1674),Pietroantonio(31/08/1676),Giuseppe Biagio10 (08/04/1678).
▼
(suo fratello Tomaso (30/12/1641) cgt. con Marta Giuliano di Montesano, da cui ebbe Geronimo Matteo10a il 23/12/1664
▼
Geronimo Zambrotta11,cgt.con Teresa De Stefano(della nobile Famiglia De Stefano,titolare della baronìa feudale di Casalnuovo)
▼
padre di: Maria Lucia (05/10/1698),Rosalia (16/02/1700),Tommaso Gregorio (12/03/1703),Giustiniano ((06/01/1706),
Bruno Cono (06/10/1707),Cristoforo (02/08/112),Giuseppe Biagio Ianuario (11/07/1716)
▼
Nicola Gerardo Francesco Zambrotta12(11/10/1701),cgt.con Anastasia Mangieri
▼
padre di: Giulia (31/11/1740 – 20/10/1788, cgt.con Francesco Matteo il 12/02/1760), Antonia Scolastica (13/12/1741), Giovanni Giacomo (15/08/1743), Antonia Agnese (09/01/1745 – 08/09/1778, cgt. con Giuseppe Masullo il 29/12/1767),
Giosué13e Moyse,gemelli (29/05/1748)
▼
Giuseppe Vincenzo Zambrotta (13/05/1749– 02/08/1841, cgt.con Anna Lasalvia il 05/03/1778), Eugenia Maria (15/09/1751 – 28/10/1839), cgt.con Nicola Grassano (Ie nozze il 23/02/1773)) e Antero Barone (2e nozze il 04/06/1793), Vincenzo (13/05/1753), Vittoria Giulia (12/10/1755 – 21/10/1808), cgt. con Agnello Matteo il 06/06/1775............…
Ramo campano di Caserta e Casali (cognome Zambrotta e Zamprotta)
Andrea Zambrotta14 (?, 1653 – S.Barbara,1728), proveniente da Tramonti, cgt.con Caterina D’Agostino
▼
padre di: Maddalena15(1702 - ???), Giuseppe Crescenzo Antonio (Caserta,10/02/1704 - 18/02/1784), Elisabetta Maddalena Antonia16(Caserta,12/04/1707 - 24/02/1791, cgt.con Prisco Dell'Aquila)
▼
Giuseppe Zambrotta17 (1704 – 1784), cgt. in 1e nozze(1728) con Teresa Asselda, padre di Andrea (1731), Luca (1736), Pascale (1739);
cgt.in 2e nozze(1739) con Catarina Di Stasio (1712), padre di Vincenza (1741), Teresa (1743), Marta (1744), Nicola (1746),
Anna Maria (1748), Domenico Michele Antonino (Caserta,01/04/1750 – 15/01/1800)
▼
Domenico Michele Antonio Zambrotta, cgt.con Diana Muto (1760)
▼
padre di Antonio18 (1775 - 1865ca.), Fortunata (1791)
▼
Antonio Giovanni Nicola Zambrotta18a (Caserta,23/05/1775 – Caserta,1865 ca.), cgt.con Palma Brignola (1779)
▼
padre di: Domenico Aniello (1809), Giuseppe19 (28/12/1813), Ferdinando (Caserta,18/12/1816 ca.1898)20
▼
Ferdinando Zambrotta, cgt. con Mattia Rossi (1812), il 14 dicembre 1837
▼
padre di: Palma Filomena Barbara (15/10/1838 - 08/04/1889)21, Francesco (1840 - 1842)22, Filomena Maria Grazia (23/09/1842 - 08/04/1889)21, Palma Filomena Maria (Caserta,29/03/1845)23,Antimo Antonio Domenico (Caserta,04/07/1847-06/02/1942),Antonio Angelo Francesco24 (Caserta,01/10/1849 – 01/09/1932)
▼
Antimo Antonio Domenico Zambrotta25 (Caserta, 04/07/1847 – 06/02/1942), cgt. con Mariagrazia Sangiovanni26 (Castelmorrone,02/07/1852 – Caserta,13/10/1918) il 20/07/1876 a Castelmorrone
?
padre di: Carmela (1879-1938), Francesco27 (1880-1955), Angelo Andrea (1882-1955), Pasquale (1886-1968),
Margherita (1887-????), Luigi (1888-1954), Maria (1889-1915)28, Nicola (1891-1978).
▼
Ramo campano di Napoli (cognome Zamprotta)
▼
Nicola Zamprotta29 (Caserta,28/02/1891 - Napoli,06/12/1978), cgt.con Augusta Caterina De Santis (29/01/1898-11/01/1965), il 21/06/1917,
a Minturno
▼
padre di: Donato (1918-2005), Aldo (1920-2000), Giuseppe30 (1923-2008), Elisa (1925-1956), Maria Grazia (1926-2020),Egidio (1930-2000), Enrico (1932-2012), Italo (1941).
▼
Ramo piemontese di Biella (cognome Zamprotta)
▼
Italo Albino Vittorio Zamprotta31(Napoli,1941), cgt. con Maria Allocco (Napoli, 1943)
▼
padre di Luigi Renato32 (Biella, 1969), Lorenzo Roberto33 (Biella, 1973).
(Archivio Italo Zamprotta)
Note biobibliografiche e storiografiche:
1.L'origine e questi personaggi sono richiamati nel documento araldico conservato nell'Archivio di Araldica e Onomastica Europea.Anche il documento araldico rilasciato nel 1920 dall'Istituto Genealogico Italiano di Firenze(poi Studio Araldico genealogico Guelfi Camaiani)indicava l'origine normanna.
1.Protonotaro del Regno di Sicilia:una delle 7 cariche maggiori dello stato nel periodo normanno-svevo.
1bis.Ramo pugliese,di cui non è stata rinvenuta idonea documentazione,eccetto una citazione in un documento di Araldica e Onomastica Europea .
Cataldo nel 1405 fu inviato come Ambasciatore in Provenza dalla Principessa Maria d’Enghien,moglie del Principe di Taranto Raimondo Orsini del Balzo,per chiedere soccorsi contro il re Ladislao di Angiò-Durazzo che voleva impadronirsi del Principato.Maria d’Enghien (1367-1446).Sposatasi a 17 anni con Raimondo Orsini del Balzo,titolare del Principato di Taranto,restò vedova nel 1406.L’anno seguente,per preservare l’unità del Principato e l’incolumità dei tarantini,fu costretta a sposare il re di Napoli Ladislao d’Angiò-Durazzo,diventando regina consorte di Napoli.Alla morte di costui nel 1414 fu imprigionata,ma liberata da Giacomo II di Borbone-la Marche,marito della regina Giovanna II di Napoli.Nel 1415 potè ritornare nel suo Principato,tornato in possesso del figlio Giovanni Antonio.Fu una saggia amministratice,molto amata dal popolo napoletano e tarantino.
Gli appartenenti a questo ramo si distinsero,il primo come Amministratore finanziario a Cosenza;il secondo come valente Maestro d'armi a L'Aquila;e il terzo come Giudice del Tribunale della Camera Apostolica.Il ramo di Vasto di estinse alla terza generazione,secondo il documento di Araldica e Onomastica Europea.
2.Cfr.come Carlone,C.,I regesti dei documenti della certosa di Padula [1070-1400],p.121,documento n.292, Salerno, 1996. Questo personaggio dovrebbe essere nato una cinquantina di anni prima,quindi verso il 1280,nel regno angioino.Pertanto i titoli e i benefici precedentemente acquisiti gli erano stato certamente revocati.
3.Cfr. Arteca,G., Abbazia di S.Maria di Cadossa, Montesano s.Marcellana,2005.
Cfr.Liguori V.,Inventarium bonorum monasterii Sancte Marie de Cadossa del 1372, in Il territorio di s.Maria di Cadossa alla fine del sec.XIV,p.20,Cava dei Tirreni, Avagliano, 1985),in cui è detto:"Item tenet et possidet dictus abbas Cadosse Casalenovum,quod est propre Montemsanum,cum vaxallis,ibidem habitantibus,qui sunt numero centum,qui sunt iurati vaxalli ipisius casalis...":
4.Cfr.Liber Baptizatorum in Abbatiali Ecclesia Terrae Casalis Novi, ab anno 1708 (estratto a cura del prof.Pietro Marmo).
5.Cfr.Liber Baptizatorum in Abbatiali Ecclesia Terrae Casalis Novi,ab anno 1708.Questa Caterina,che ebbe un figlio di padre ignoto, battezzato Andrea,nel 1622,è la capostipite della linea genealogica che nel XVII secolo proseguì nel Casale di Santa Barbara di Caserta via Tramonti.
6.Cfr.Liber Baptizatorum in Abbatiali Ecclesia Terrae Casalis Novi,ab anno 1708.
7.Questo Giacomo doveva avere un fratello di nome Matteo,che non risulta dalle registrazioni degli Archivi parrocchiali,ma risulta operante come Actuarius(cioè Cancelliere e Notaio pubblico presso la Magna Curia della Vicaria e il Sacro Regio Consiglio di Napoli)nel 1630.Cfr.De Pietri,Francesco, Responsorum siue Consiliorum liber vnicus, Neapoli, pp.106-7,typis Francisci Savii typographi Cur.Archiep.
8.Cfr.Liber Baptizatorum in Abbatiali Ecclesia Terrae Casalis Novi,ab anno 1708.Francesco Antonio Zambrotta fu Giudice dal 1637.Egli appare già dal 1623 nel Libro dei Precetti pasquali della Chiesa Madre in cima all'elenco preceduto da D.D.(Dominus Don).In qualità di Giudice aveva il privilegio araldico della nobiltà togata.
8b.Cfr. Liber Baptizatorum in Abbatiali Ecclesia Terrae Casalis Novi, ab anno 1708.
8c.Alla sua nascita fu tenuto a battesimo dalla Baronessa Porzia Claps(titolare del feudo di Casalnuovo),come Madrina.
9a. "Joannes Thomas a Casali Novo " è citato in un Manoscritto della Biblioteca Apostolica Vaticana (cfr.BAV,M.Vattasso,P.F.de' Cavalieri,Codices vaticani latini, 240TM, vol.3, p.I, 1902, rist. 1985); ma è ricordato anche nel volume Walsby,M.-Constantinidou,N., Documenting the Early Modern Book World: Inventories and Catalogues, Brill, Leiden, 2013, p.255: “... but the Holy Scriptures were available in the church.115 The same cannot be said for Casalnuovo, where the local ... the local clergy may have needed to borrow an old edition of the New Testament from Giovanni Tommaso Zambrotta”. Il clero locale gli chiese in prestito una vecchia edizione del Nuovo Testamento! Dobbiamo ricordare che era nipote del Giudice Francesco Antonio, figlio dell'Actuarius Matteo e fratello del sacerdote, don Joseph.
9b.Cfr.Germino,F.,Casalbuono,dalle origini fino ad oggi,cioè dal 1200 al 1913,Stab.Tip.F.lli Jovane,Salerno,913,p.11: Domenico Antonio,Notaio in Casalbuono, nel 1728 redige copia degli Atti di rappresaglia nella contesa per i confini col Comune di Tortorella.
10.Cfr.Ranieri,G.,Casalbuono Profilo storico, Lagamgrafiche,1995,p.44:il Canonico Giuseppe Zambrotta era residente a Casalnuovo nel 1754(citato nel Catasto onciario di quell’ anno),incardinato nella Diocesi di Capaccio.Autore,col cognome Zambrotti,del volume Poesie toscane e latine, Napoli,1744, dedicato ai Sovrani borbonici di Napoli in ccasione della nascita del primogenito,Infante Filippo (il vulume è catalogato nella Biblioteca Nazionale Centrale di Roma).Il suo nome è anche menzionato,insieme con quello del fratello primogenito, Dominus Francesco Antonio 50enne,a p.CCX della Appendix II dell’opera “Storia critico-cronologica diplomatica del patriarca S. Brunone”,scritta dal certosino dom Benedetto Tromby nel 1773-79 e pubblicata a Napoli presso Vincenzo Orsino.Don Giuseppe Zambrotta il 28 ottobre 1708 aveva circa 30 anni(…D.Joseph Zambrotta annorum30…),essendo nato il 8 aprile 1679.Il fratello maggiore, Pietroantonio,è riportato nel censimento del 1753 come sacerdote.
10a.Tomaso,nato il 30 dicembre 1641,sposò Marta Giuliano di Montesano,da cui ebbe Geronimo Matteo il 23 ottobre 1664.Padrino di battesimo fu il Barone Francesco De Stefano,titolare del feudo di Casalnuovo.Tomaso apparteneva anch'egli alla magistratura e,quindi,aveva il privilegio araldico della nobiltà togata.
11.Cfr. Liber Baptizatorum in Abbatiali Ecclesia Terrae Casalis Novi,ab anno 1708.
12.Cfr. Liber Baptizatorum in Abbatiali Ecclesia Terrae Casalis Novi, ab anno 1708.
13.Cfr. Cfr. Dente,D.-Manzione,F.-Rescigno,G., Il Principato Citra nel 1799, Plectica, Salerno, 1796),p.244:Giosué si laureò in Legge alla Reale Università di Napoli nel 1773 ed esercitò la professione nel paese natìo.Nel Libro dei Precetti pasquali della Chiesa Madre alla data del 1781 figura un Doctor physicus(cioè Medico)Giosue Zambrotta di Casalnuovo,suo probabile cugino.(nel 1794 troviamo Giosuè Zambrotta che si laurea in Medicina e diventa medico generalista del Comune di Casalnuovo e vive anche il tragico periodo della Repubblica napoletana e la dominazione francese,durante la quale si comportò egregiamente tanto da essere unanimemente apprezzato. Questo stesso medico sarà poi assassinato, il 6 dicembre 1815, insieme al proprio garzone, da un altro medico più giovane, Giuseppe Grassano, che si era laureato in Medicina nel 1807. In una zona che registrava rarissimamente fatti delittuosi (come attesta nel suo libro il dott. Francesco Germino) questo duplice omicidio fu provocato da “gelosia di mestiere”. L’autore precisa: ”…nelle vigne del Tumusso, presso Padùla, mentre tornano da Sala Consilina”.Dagli atti di stato civile risulta che più volte gli Zambrotta si erano imparentati con i Grassano in seguito a matrimonio).
Questo medico è citato a p.54 in Casalbuono Profilo storico di Gaetano Ranieri per un fatto di sangue avvenuto il 24 settembre 1809,per il quale fu chiamato a prestare inultimente le sue cure.Il cognome viene distorto in Zambrotti per distinguerlo dal parente Paolino,definito "brigante".
14.Cfr.Archivio storico Parrocchia di S.Nicola a Santa Barbara di Caserta.Estrazione documenti e traduzioni dal latino del Parroco don Giuseppe Di Bernardo,Caserta,16-18 settembre 2010;e del sig.Alessandro Rossi di Caserta.Questo Andrea si riallaccia ad un Andrea,figlio di Caterina Zambrotta (ragazza madre,nata a Casalnuovo di Cadossa il 15 marzo 1586 primogenita di Marcantonio e di Giovannangela Orsomando),nato il 15 aprile 1622,suo probabile padre.Nato probabilmente postumo alla morte del padre,di cui gli fu imposto il nome.Quindi nipote di Caterina.Dall'atto di matrimonio del 1698 risulta proveniente da Tramonti.Comunque,questo Andrea finora è un rimpicapo,perchè risulta proveniente dalla Terra di Tramonti,come recita il suo atto di matrimonio.Dalla Terra di Tramonti risulta proveniente,nello stesso periodo,anche un Marco Zambrotti,il cui certificato di matrimonio si trova presso l'Archivio della Diocesi di Nazareth-Barletta.Coniugato con Antonia Grillo il 20 febbraio 1700,entrambi genitori del Can.Giuseppe Zambrotti(Barletta,24 dicembre 1791 - ivi,3 giugno 1753),Canonico della Chiesa cattedrale e di don Domenico Zambrotti(Barletta 7 febbraio 1712 - ivi,28 dicembre 1755),vice Parroco della Chiesa Cattedrale.
15.Maddalena,primogenita,sposò il sammaritano Angelo Cervone e fu madre di 6(sei) figli,tre maschi e tre femmine.Risulta iscritta nel Catasto onciario di S.Maria Capua Vetere del 1754 e ivi residente.
16.Elisabetta Zambrotta risulta iscritta nel Catasto onciario di Santa Barbara del 1749 e ivi residente.Coniugata col napoletano Prisco Dell'Aquila, madre di 4(quattro) figli maschi.Le registrazioni parrocchiali rettificano l'età riportata dal Catasto onciario.Questo Dell'Aquila,napoletano,doveva appartenere ad un ramo cadetto dell'omonima antica e nobile Famiglia di origine normanna.
17.Cfr.A.Bascetta-D.Corniola-B.Del Bufalo,Caserta e Casali 1749,ABEdizioni,sub voce Santa Barbara,pubblicato dalla Provincia di Caserta, 2003:Zambrotta Giuseppe risulta Mastro falegname,proprietario di un tenimento a S.Agata de’ Goti.Risiedeva a S.Barbara di Caserta in casa di sua proprietà.I dati anagrafici provengono dai Registri della Parrocchia di San Nicola di Santa Barbara di Caserta,comunicati dal M.R.Parroco Giuseppe Di Bernardo.E' documentalmente accertato che lavorò per il "nuovo Real Palazzo" di Caserta.
18.Cfr.Archivio di Stato di Caserta,Atti di stato civile del Comune di Caserta.Zambrotta Antonio(mio trisavolo).Da un documento del 20 settembre 1861 risulta ancora vivente,perchè presentò una domanda per ottenere la continuazione del pagamento di una rendita mensile di 3 ducati concessagli dalla cessata Real Casa.
19.Cfr.Archivio di Stato di Caserta, Atti di stato civile del Comune di Caserta.Zambrotta Giuseppe si cognominerà Zamprotta:fu padre di Palma Maria Elisabetta Zamprotta(1839),che in seconde nozze sposò,il 30 ottobre 1890,il Barone Ernesto Magliano di Napoli,Dirigente delle Ferrovie a Caserta.Una lapide e un busto marmoreo della Baronessa Palma Magliano Zamprotta erano presenti dal 1913 nell’androne dell’Ospedale civile di Caserta(ora in possesso dell’Azienda Ospedaliera S.Anna e s.Sebastiano di Caserta)a ricordo della sua filantropica opera di munifica benefattrice.
20.Cfr.Archivio di Stato di Caserta,Atti di stato civile del Comune di Caserta.Zambrotta Ferdinando(mio bisavolo,a volte si firmava Zamprotta)percepì una rendita mensile di 3 ducati assegnatagli personalmente dal Re Ferdinando II di Borbone intorno al 1855 per un favore accordato al Sovrano di passaggio nelle sue proprietà ai Ponti della Valle,dove abbattè senza indugi una staccionata.Risiedeva a S.Barbara di Caserta in casa di sua proprietà in via Trivio.Fu prima “copellaro” e poi “tramontano”.Per il significato di questi termini vedasi la Sezione 8.1.Era vivente,insieme a sua moglie,quando perirono per incidente le sue due figlie di cui sotto.
21.Queste due sorelle perirono tragicamente in un incidente lo stesso giorno,come risulta dai Registri parrocchiali: comunicazione del Parroco,don Giuseppe Di Bernardo,del 16 settembre 2010.La pià anziana aveva sposato Giuseppe Marra il 9 marzo 1870.A quell'epoca il loro padre, Ferdinando, risulta vivente.
22.Comunicazioni dell'Archivio di stato di Caserta,7 ottobre e 3 novembre 2010.Deceduto a 20 mesi il 25 giugno.
23.Il 3 aprile 1876 sposò Pasquale Marra(fratello del precedente),dal quale ebbe Ciro(Caserta,13 ottobre 1878),che fu Generale di Divisione dei Reali Carabinieri,come più volte confidatomi da mio padre Nicola.
24.Antonio ha dato origine a una linea genealogica cognominata Zamprotta esistente a Caserta e diramatasi anche in altre province.
25.Cfr.Archivio di Stato di Caserta,Atti di stato civile del Comune di Caserta.Zambrotta Antimo fu artigiano,commerciante a S.Barbara,dove risiedeva in casa di sua proprietà,e proprietario terriero a Castelmorrone.Per la morte del fratello maggiore Francesco(1840-42) divenne il primogenito maschio della famiglia.
26.Sua nonna Annamaria,ragazza madre,generò Margarita,in seguito chiamata Donna Margarita,possidente per censo,che sposò il 24 gennaio 1849 Angelo Andrea Eligio Sangiovanni di Caiazzo.Invece la madre era convolata a nozze anni prima,il 12 luglio 1843,con Nicola Alois,della nobile famiglia Alois di origine longobarda.Dopo la morte di questi,sposò ancora il possidente Carmine Dello Stritto il 5 settembre 1851.
27.Sposò nel 1905 Anna Gentile(da cui ebbe 6 figli),discendente dell'omonima Famiglia di origine normanna,come attesta il Documento araldico del 1920 rilasciato dall'Istituto Genealogico Italiano di Firenze.
28.Maria sposò Pasquale Marmo e morì di parto dando alla luce la primogenita Maria.
29.Cfr.Certificato di stato di famiglia rilasciato dal Municipio di Napoli il 07/05/1940. Zamprotta Nicola risiedette prima a Roma (1908-13) e poi a Napoli dal 1913.Si cognominò Zamprotta.Fu Capitano di complemento dell’Esercito.Ferito tre volte nella Ia guerra mondiale e decorato al valore e al Merito di guerra.Dal 1940 al Ministero della Guerra-SIM,Servizio Informazioni Militari.Poi in zona d'operazioni in Sardegna e indi all'Ufficio provinciale della Censura di Benevento.Cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia e dell’Ordine militare di Vittorio Veneto, Commendatore dell'Ordine Militare del SS.Salvatore e di S.Brigida di Svezia,Commendatore del Sovrano Militare Ospitaliero Ordine di San Giorgio in Carinzia.Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana.
30.Il suo primogenito,Alesssandro(Napoli,1955,medico oculista),ha originato,a Biella,nel 1992 un altro ramo della Famiglia con la nascita del figlio Luca.
31.Cfr.Certificato Estratto integrale degli Atti di nascita,rilasciato dal Comune di Napoli il 05/04/1960. Zamprotta Italo, Capo Area Informatica dell’INAIL.Giornalista e Scrittore.Docente incaricato di Sociologia ed Etica sociale;docente di Antropologia culturale e Storia delle religioni.Accademico Tiberino e Membership della NYAS - New York Academy of Sciences.Grande Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
32.Zamprotta Luigi,laureato IUP-MIAGE,Méthodes Informatiques Appliquées à la Gestion,presso la statale Université Paris 12-Val de Marne(Créteil). Ingénieur en Informatique appliquée,iscritto nel Répertoire français des Ingénieurs.Funzionario informatico del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti(Direzione Generale Territoriale Motorizzazione civile di Milano e Biella),Ingegnere dell'informazione iscritto all'Ordine provinciale di Milano.
33.Zamprotta Lorenzo,Dottore in Fisica,Tecnico laureato del Dipartimento di Fisica Generale dell’Università di Torino,Esperto Servizio Radioprotezione dell'Università di Torino.
GENERAZIONI ZAMBROTTA - ZAMPROTTA
1 |
? ? |
XI sec. |
Arrivo in Italia da paese imprecisato* |
|
Zambrotta Bartolomeo |
XI sec. |
Mercante di pelli,primo personaggio conosciuto,residente a Vasto,Abruzzo |
|
Zambrotta Eugenio |
XII sec. |
Figlio del precedente,trasferito,capostipite ramo Cosenza |
|
Zambrotta Ruggiero |
1160 ca. |
Protonotaro Regno di Sicilia |
5 |
Zambrotta Carlo |
1221 ca. |
Giustiziere in Calabria(ramo Cosenza,Val di Crati) |
6 |
Zambrotta Antonio |
1228-29 |
Barone partecipante alla VI Crociata con Federico II |
7 |
Zambrotta Filippo |
1266 |
Battaglia di Benevento.Cavaliere aurato,feudo di Casalotto,ramo Principato Citra |
8 |
Zambrotta Goffredo |
1269 |
Investitura di una baronìa per censo,ramo pugliese |
9 |
Zambrotta Gulliemus |
06/02/1338 |
Vassallo dell’Abate S.Maria di Cadossa.Documentato come Primo res.a Casalnuovo |
10 |
Zambrotta Cataldo |
1406 |
Inviato Ambasciatore in Provenza presso la corte di Luigi II d'Angiò da Maria d’Enghien,Principessa di Taranto(in seguito Regina consorte di Napoli,1407-14),ramo pugliese |
11 |
Zambrotta Goffredo |
XV sec. |
Maestro portolano in Puglia(ramo pugliese) |
12 |
Zambrotta Marcantonio |
1550 ca. |
cgt.con Giovannangela Orsomando,1585,ramo Casalnuovo di Cadossa |
13 |
Zambrotta Caterina |
1586 |
Casalnuovo,primogenita di Marcantonio,ragazza madre nel 1622 di Andrea |
14 |
Zambrotta Andrea |
1622 |
Figlio di Caterina,nato e registrato a Casalnuovo |
15 |
Zamprotta Andrea |
1653-1728 |
Proveniente da Tramonti(SA);a Staturano di Caserta nel 1698,cgt.Caterina D’Agostino,ramo di Caserta |
16 |
Zambrotta Giuseppe |
1704-1784 |
S.Barbara di Caserta,primogenito di Andrea,cgt.prime nozze 1728 Teresa Asselda,seconde nozze Caterina Di Staso,1739 |
17 |
Zambrotta Domenico |
1750-1800 |
Caserta,ultimogenito di Giuseppe,cgt.Diana Muto,1775 |
18 |
Zambrotta Antonio |
1775-1865 |
Caserta.primogenito di Domenico,cgt.Palma Brignola,1808 |
19 |
Zambrotta Ferdinando |
1816-1898 |
Caserta,terzogenito di Antonio,cgt.Mattia Rossi,1837 |
20 |
Zambrotta Antimo |
1847-1942 |
Caserta,primogenito maschio di Ferdinando,cgt.Mariagrazia Sangiovanni,1876 |
21 |
Zamprotta Nicola |
1891-1978 |
Caserta,ultimogenito di Antimo,cgt.Augusta Caterina De Santis,1917 |
22 |
Zamprotta Italo |
1941 |
Napoli,ultimogenito di Nicola,cgt.Maria Allocco,1968 |
23 |
Zamprotta Luigi |
1969 |
Biella,primogenito di Italo,coniugato nel 2005 e divorziato nel 2016 |
*Il cognome Zambrotta è una probabile derivazione del toponimo Sambroth-Zambroth, Samrodt nell’antica lingua prussiana, con sui si soleva designare un luogo chiamato kirchdorf, cioè villaggio con una chiesa, nel nostro caso adiacente la città di Konigsberg (oggi Kaliningrad in Russia), capoluogo della Sambia Peninsula, una penisoletta baltica (abitata dai Samländer) situata in Prussia, nella parte sud-orientale del Mare Baltico, chiamata attualmente Samland, dal latino Sambia. In questa penisoletta arrivarono popolazioni vichinghe già nel IX secolo, attratte anche dall' ambra che vi si trovava copiosa, che si mescolarono in seguito con la locale tribù dei sambiani prussiani. Alcuni di essi in seguito si spostarono verso i paesi del sud Europa per fatti bellici e commerciali.
Attualmente la zona è un exclave russa con capoluogo Kaliningrad (l'attuale denominazione di Konigsberg), uno dei più importanti porti del Mare Baltico.
La penisoletta di Samland,chiamata una volta in latino Sambia Peninsula e oggi Kalinindragsky Peninsula, essendo diventata una
exclave russa dopo la seconda guerra mondiale.La città di Konigsberg ha mutato il nome in Kaliningrad, capoluogo di un oblast russa.
Quello che segue è il documento storico-araldico-genealogico elaborato da Italo Zamprotta nel 2012,dopo circa una decina d'anni di ricerche.
FAMIGLIA ZAMBROTTA-ZAMPROTTA
La Famiglia ZAMBROTTA,di chiara origine normanna,si diramò in diversi rami in Italia. I principali furono in Abruzzo(Vasto),Calabria(Cosenza e Rende),Campania(Principato Citra)e Puglia.Il primo personaggio a nostra conoscenza è BARTOLOMEO,commerciante di pellami a Vasto nel XII secolo. Suo figlio EUGENIO si trasferì a Cosenza dove questo ramo fu in seguito(nel 1588)insignito di una parte della terra di Rende. Nel 1160 RUGGERO fu Protonotaro del Regno di Sicilia.Nel 1269 GOFFREDO ottenne per censo una baronìa, mentre GIORDANO fu Conservatore del Real Patrimonio in Cosenza.Un altro GOFFREDO fu Maestro portolano in Puglia. Nel 1405 CATALDO fu inviato come Ambasciatore in Provenza da Maria d’Enghien, Principessa sovrana del Principato di Taranto, per chiedere aiuto contro il Re Ladislao I d’Angiò-Durazzo che voleva impadronirsi del Principato. Nel XV secolo MARCELLO ANTONIO fu Auditor Camerae del Tribunale apostolico. Il ramo di Vasto si estinse nella terza generazione.Nel XIII secolo nel ramo campano si distinsero:ANTONIO, che fu tra i Baroni che parteciparono alla VI Crociata con l’Imperatore Federico II nel 1228-29. CARLO,che fu Giustiziere in Calabria nel 1231. FILIPPO,che si comportò valorosamente nella difesa di Benevento nel 1266,tanto da meritare l’investitura di Cavaliere Aurato(Eques Auratus),titolo trasmissibile, e il feudo di Casalotto.Tutti di fede normanno-sveva. Nella Biblioteca della Badia di Cava de’ Tirreni è conservata una pergamena del 6 febbraio 1338 in cui è citato GULLIEMUS ZAMBROTTA, uno dei cento abitanti di Casalnuovo di Cadossa, vassalli dell’Abate benedettino di S.Maria di Cadossa.Nella Chiesa Madre di S.Maria delle Grazie sono archiviati il Liber Baptizatorum,il Liber Matrimoniorum e il Liber Mortuorum con gli atti genealogici delle famiglie ZAMBROTTA a partire dal sec.XVI. Tra loro si distinsero:MATTEO, Actuarius presso la Magna Curia della Vicarìa e il Sacro Regio Consiglio già nel 1630. FRANCESCO ANTONIO(Casalnuovo, 1609), Giudice dal 1637.Il Notaio DOMENICO ANTONIO, che nel 1728 redasse copia degli Atti del contenzioso con l’adiacente Casale di Tortorella.Il Can.GIUSEPPE ZAMBROTTI(Barletta,1701-1753),esimio poeta, autore di un volume di poesie in latino e volgare pubblicate a Napoli nel 1747 e recitate più volte alla corte del re Carlo di Borbone nella Reggia di Portici. GIUSEPPE era Canonico della Cattedrale di Barletta, dove era vice Parroco suo fratello DOMENICO(1712-1755: entrambi figli di MARCO Zambrotti(fratello di Andrea) e Antonia Grillo.Un " Joannes Thomas a Casali Novo" è citato in un Manoscritto della Biblioteca Apostolica Vaticana:si tratta di GIOVANNI TOMMASO(1662),fratello maggiore di don Joseph Zambrotta. GIOSUE’(1748),Avvocato, addottoratosi nella Regia Università di Napoli nel 1773. Un altro GIOSUE’, suo cugino,Doctor Physicus(cioè Medico) nel 1781. Un altro GIOSUE’ Medico dal 1793, assassinato nel 1815. Nei secc.XVI-XVII la Famiglia Zambrotta si imparentò prima con la Famiglia CLAPS e poi con la Famiglia DE STEFANO,titolari della baronìa di Casalnuovo.Un ramo della Famiglia Zambrotta, originato da CATERINA(1586,primogenita di MARCANTONIO,1550, e madre di ANDREA,1622),si trasferì a Caserta(proveniente da Tramonti), nel Casale di S.Barbara, dopo il 1655, cioè dopo la pubblicazione del Catasto di Caserta e Casali,in cui non è ancora citata la Famiglia,citata invece nel Catasto onciario di Caserta e Casali del 1749,dove compaiono: MADDALENA ZAMPROTA(1702),sposata al sammaritano ANGELO CERVONE;il Mastro falegname GIUSEPPE CRESCENZIO ANTONIO ZAMBROTTA(Caserta,1704-1784), proprietario terriero a S.Agata dei Goti,che partecipò ai lavori di costruzione della Reggia di Caserta. La loro sorella ELISABETTA MADDALENA ANTONIA(1707-1791),coniugata col napoletano PRISCO DELL’AQUILA. Tutti figli di ANDREA(Tramonti,1653-S.Barbara,1728,nipote di CATERINA),e CATARINA D’AGOSTINO. Dal secondo matrimonio di GIUSEPPE con CATARINA DI STASO nacque nel 1750 il nono figlio,DOMENICO MICHELE ANTONINO, che nel 1774 sposò DIANA MUTO e fu padre di ANTONIO GIOVANNI NICOLA(1775-1865).Costoro esercitavano tutti il mestiere di copellaro(bottaio),a cui associavano il lavoro nei loro tenimenti agricoli e la vendita di botti,tini e mastelli. Da ANTONIO e PALMA BRIGNOLA nacque FERDINANDO(1816-1898), che ricevette dal re Ferdinando II una rendita di 3 ducati mensili percepiti fino alla morte da suo padre Antonio,avendo consentito al re il passaggio nelle sue proprietà abbattendo una staccionata in località Ponti della Valle. Suo fratello maggiore,GIUSEPPE(1813),fu padre di PALMA MARIA ELISABETTA ZAMPROTTA(1839-1913),che in seconde nozze nel 1890 sposò a Caserta il Barone napoletano ERNESTO MAGLIANO.Dama della Croce Rossa, priva di prole, fu munifica benefattrice dell’Ospedale civle di Caserta, dove fu ricordata con un busto marmoreo e una lapide. FERDINANDO sposò nel 1837 a Tuoro MATTIA ROSSI, da cui ebbe, come primogenito maschio,ANTIMO ANTONIO DOMENICO(Caserta,1847-1942),artigiano copellaro,commerciante e proprietario terriero,che sposò MARIAGRAZIA SANGIOVANNI(1852-1918)di Castelmorrone il 20 luglio 1876 e fu padre di otto figli, l’ultimo dei quali fu NICOLA(Caserta,1891-Napoli,1978),il quale, unico di questa famiglia,adottò la forma cognominale ZAMPROTTA,come la prozia. Il 21 giugno 1917 sposò a Minturno AUGUSTA CATERINA DE SANTIS(Minturno,1898-Napoli,1965,di DONATO,1864-1918 e di MARIAGRAZIA VELLUCCI,1873-1946))e si stabilì a Napoli,dando inizio al ramo napoletano.Fu padre di otto figli(DONATO,1918-2005;ALDO,1920-2000;GIUSEPPE, 1923-2008;ELISA,1925-1956; MARIAGRAZIA,1926-2020;EGIDIO,1930-2000;ENRICO,1932-2012;ITALO 1941:i primi tre nati a Minturno, i restanti cinque a Napoli).Ufficiale di complemento dell’Esercito partecipò alla prima e alla seconda guerra mondiale raggiungendo il grado di Capitano.Ferito tre volte e decorato.Fu Cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia,Cavaliere dell’Ordine Militare di Vittorio Veneto.Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana,Commendatore dell’Ordine Militare del SS.Salvatore e di S.Brigida di Svezia.Il primogenito Donato,militare,residente a Torino,combattè nella prina e seconda guerra mondiale.Decorato,si congedò come Ufficiale degli Alpini con l'onorificenza di Cavaliere Ufficiale.Il suo primogenito,prof.Gian Enrico(1942)risiede a Scalea.Agrotecnico laureato,docente dell'IPAA Cirella di Diamante,Perito di Tribunale e progettista aree verdi pubbliche.E' stato Guardia d'onoreal Pantheon di Roma.L’ultimogenito di Nicola,prof.ITALO(1941),si trasferì a Biella per motivi professionali. Capo Area informatica P.A.,giornalista,scrittore,Docente di Sociologia ed Etica sociale,autore di pubblicazioni.Fondatore,Segretario Generale e Docente dell’Università Popolare di Biella(1976)e Cofondatore della CNUPI(Roma,1982).Grande Ufficiale OMRI(1992),Membro dell’Accademia Tiberina (1977)e della New York Academy of Sciences(1997).Nel 1968 sposò a Napoli Maria Allocco(Napoli,1943,figlia di Domenico,1907-1988,e di Concetta Russo,1911-1998),da cui sono nati a Biella l’ing.Luigi(1969),funzionario informatico nella P.A.,e il dott.Lorenzo(1973), fisico dell’Università degli studi di Torino,esperto di radiazioni non ionizzanti.A Biella risiede anche l’oculista dott.ALESSANDRO,figlio del terzogenito,Cav.Uff.GIUSEPPE;a Mugnano di Napoli risiede la quintogenita,prof.MARIA GRAZIA Zamprotta(suo padrino di battesimo fu lo zio Angelo De Santis [1889-1981],docente di letteratura italiana al Liceo Virgilio di Roma e poi Direttore di biblioteche romane e dell’Istituto di Patologia del libro).A Napoli risiedono i fratelli dott.NICOLA,neurologo dirigente ospedaliero,e dott.CARMINE,giornalista e sociologo(Croce di S.Antonio del Deserto del Patriarcato ortodosso di Alessandria),figli del sestogenito Comm.EGIDIO,Maestro del Lavoro.A Triflisco risiede il prof.arch. MARCO (1971),del settimogenito Cav.ENRICO.A Bologna risiede il prof.ing.PASQUALE Zambrotta,docente e ingegnere elettronico.Un pronipote del succitato ANTIMO è il prof.dott.ANDREA Zambrotta(Carate Brianza, 1954),di PASQUALE(1911-2004,ufficiale dei Carabinieri),autore di pubblicazioni storiche sul mondo cattolico.E’ stato Presidente del Consiglio comunale della sua città.GIANLUCA Zambrotta(Como, 1977), calciatore,residente a Carate Urio,campione del mondo nel 2006,è trisnipote di ANTIMO.A Padova la Famiglia è rappresentata dal pittore e incisore FERDINANDO Zamprotta(1939),Capitano di complemento dei Bersaglieri,e a Venezia dal fratello arch.CIRO e nipote arch.ELISA.A Roma risiedono la prof. TERESA Zambrotta,pittrice e critico d’arte;e l’avv. ROBERTO ZAMBROTTI.In provincia di Salerno il dott. ENRICO Zambrotti,noto uomo politico e amministratore pubblico.In Sicilia risiedono i fratelli dott. PASQUALE, medico,e CLAUDIO Zambrotta, dermatologo.In Sardegna la prof.AUGUSTA CATERINA Zamprotta e il fratello MASSIMO,ristoratore,figli del Cav. ENRICO Alcuni rami della Famiglia hanno- portato nei secoli passati un altro stemma catalogato nella Biblioteca Universitaria di Napoli nel Manoscritto Montefuscoli.
Lo stemma in uso è registrato Archivio storico Vallardi.Milano,Cat.4076,Lib.A,969,Studio Araldico Guelfi Camaiani,Genova,Volume 1754 pag.38 ST,ne “I casati del sud”,nello Stemmario italiano[1] e nel Registro Araldico Italiano.
Il cognome Zamprotta deriva da Sambroth/Zambroth, toponimo che significa “Chiesa del villaggio”, esistente nella zona della Prussia nord-orientale, al confine con la Lituania e la Polonia settentrionale.
Arma: d’argento, al pino naturale sostenuto da due levrieri di rosso controrampanti, collarinati d’oro; al capo d’impero caricato dell’aquila nera lampassata di rosso e coronata d’oro .
(ricostruzione storico-genealogica di Italo Zamprotta, 2001-2009 – Copyright 2009-2019)
Etimologia del Cognome Zambrotta
Quello dell’etimologia del nostro cognome è stato un rompicapo per molti decenni. Ritengo di averlo risolto. Non ne ho dato comunicazione a nessuno, perchè da tempo ho capito che non ne vale la pena. In giro l'ignoranza (unita all'indifferenza e alla noncuranza) è tanta. Si capisce un solo linguaggio quello dell'interesse personale.
In giro,nel tempo,ho letto tante fantasiose etimologie “sfornate” da sedicenti studiosi, che dicono ciò che sanno,ma non sanno ciò che dicono! Quale la più ricorrente? Potrebbe derivare da un soprannome legato al vocabolo di origine araba zahamt (mucca)!
Debbo ricordare ciò che mi scrisse per email nel 2010 Paul Zambrotta,noto agente immobiliare statunitense,il quale,a proposito del suo trisavolo Domenico Zambrotta , ha testualmente scritto:"My grandfather's fathers name was Domenico. He passed away in the 1940's and probably was born around the 1850's. He passed away before I was born, but I was told he was a big man - 6 feet tall with red hair and came from Salerno"
Traduzione:Il padre di mio nonno si chiamava Domenico. È morto negli anni '40 e probabilmente era nato intorno al 1850. E’ morto prima che io nascessi, ma mi è stato detto che era un uomo grande - alto 6 piedi con capelli rossi e proveniva da Salerno).
Da questa comunicazione si evincono molti dati interessanti:
1.il nome Domenico,da me rinvenuto nelle nostre famiglie in quel periodo;
2.l'alta statura (m.1,83), caratteristica di diversi Zambrotta/Zamprotta anche attuali;
3.la residenza campana, la provincia di Salerno, confinante con quella di Caserta e con la Lucania, in cui risiedevano altri Zambrotta, Zamprotta e Zambrotti. L'unico dato nuovo è il colore rossiccio dei capelli da me finora mai rilevato. Questa caratteristica mi è stata riconfermata dal prof.Pietro Marmo, figlio di una Zambrotta di Casalbuono (SA), nella cui famiglia si registrano numerosi soggetti con i capelli rossicci:egli stesso e due sue sorelle hanno i capelli rossicci.
Il cognome Zambrotta è pertanto una derivazione dal toponimo Sambroth-Zambroth, con cui veniva indicato un kirchdorf, cioè un “villaggio conuna chiesa”, nella zona di Konigsberg, nel Distretto di Mohrungen (ora Morag), nella Prussia orientale già al tempo dell'Ordine Teutonico, tra la Lituania e la Prussia, ai limiti di Samländ (dal latino Sambia), una penisoletta baltica, abitata dai Samländer. In questa penisoletta arrivarono popolazioni vichinghe già nel IX secolo, che si mescolarono in seguito con la locale tribù dei sambiani prussiani. Alcuni di essi in seguito si spostarono verso sud-ovest (vedi italozamprotta.net - Cronistoria familiare-secc.XIII-XVIII, paragrafo 2.3).
Il Thesaurus Linguae Prussicae, pag.154, riporta il lemma-toponimo di cui sopra, (ma anche l'opera The Surnames of Wales, p.148, e il IV volume di Exstraordinary Book of Names, p.47, che riportano tutti il cognome Sambroth, da cui deriva Zambroth).
Tutti sono concordi nel ritenerlo un placename, cioè un toponimo.
Ovviamente vi sono anche altre opere scientifiche di studiosi tedeschi e polacchi:
1.Nel 1978 il medievista polacco, prof.Jan Powierski (1940-1999), storico, studioso dei popoli baltici, pubblicò un articolo in cui riportò il toponimo Zambroth.
Riporto di seguito gli estremi dell'articolo, a p.595, in cui è visibile il toponimo: Powierski, Jan, Pierwszy tom nowego slownika jezyka pruskiego, in Komunikaty Mazursko-Warminskie nr 4, 567-623, Olsztynie, Polonia, 1978:
La nota N.327 in calce a p.595 rimanda ad un’altra opera scientifica riportata qui sotto e dice:
Aliam partem (öfUid^e^ S)ritteO sie duximus designandum, quod hee terre, Passaluc^) tota in ea parte iluvii Weyscke, que est in predicta Pomezaniensi diocesi, Geria^) quoque, Zambroch^)
2.Mitteilungen des Coppernicus-Vereins für Wissenschaft und Kunst zu Thorn.
(Comunicazioni dell'Associazione Copernico per la scienza e l'arte di Thorn)
TO. THORN
41. NUMERO L f1
Thorn, 1933
La fonte a cui hanno attinto sia il prof.Jan Powierski sia il sia il seguente Thesaurus Linguae Prussicae è questa:
P r e u s s i s c h e s U r k u n d e n b u c h( d a le j P rU ) , B d . 1—2, K o n i g s b e r g 1882—1939 ( s p o r a d y c z n ie c y t o w a n e t a k z e d a l s z e tom y ), nota 327 P rU , I, 1, n r 233.
Trattasi di una Raccolta di documenti medievale e della prima età moderna curata dall'Ordine Teutonico per i territori di sua competenza nella Prussia orientale, confluiti nell'Archivio di stato di Konigsberg, che era la loro capitale, e ora presso la Biblioteca dell’Università “Niccolò Copernico” di Thorn (Toroniu) in una pubblicazione del 1933. Il testo della nota in tedesco dice:
Die Grenze der Diözese Pomesanien geht über diese Landesgrenze hinaus und schließt noch das Gebiet von Passaluc und Zambroch (vielleichtist Zambroth zu lesen
= Sambrade, z. B. Zinsbuch des Hauses Elbing 1402bis 1408, BI. 56b). Unbestimmt bleibt noch die Lage von Geria und Pobuz im östlichen Drittel der Diözese (Pr. Urk. I 1, Nr. 233).
Traduzione: Il confine della diocesi Pomesania passa attraverso questo confine.Inoltre, comprende anche l'area di Passaluc e Zambroch (forse è Zambroth, leggere = Sambrade, z. B. interessi libro della casa Elbing 1402 al 1408, BI. 56b). Indefinita né l'ubicazione dei resti Geria e Pobuz terzo, diocesi orientale (Pr. Urk. I 1, n. 233).
3.Sotto sono riportate la copertina di un vocabolario pubblicato nel 1873 a Berlino e la pagina 154 dello stesso.
Si tratta del Thesaurus linguae prussicae, una rarità bibliografica, che contiene i vocaboli di una lingua ormai non più parlata, ma in voga fino al XVIII secolo.
La pagina 154 ricorda due termini che venivano usati in questa lingua per designare un luogo, kirchdorf (limitrofo alla città di Konigsberg, in latino Regiomontium Prussorum, nella Prussia nord-orientale, oggi chiamata Kaliningrad sul Mar Baltico nella Sambia Peninsula (oggi exclave russa) ovvero Samland.
I due termini, che fanno riferimento a kirchdorf, sono sambroth e zambroth, termini attestati fin dal XIII secolo, ma certamente più antichi.
I due termini, che fanno riferimento a kirchdorf, sono sambroth e zambroth, termini attestati fin dal XIII secolo, ma certamente più antichi.
In quella penisoletta dal X secolo si insediarono dei vichinghi, prima nemici, poi mescolatisi con le tribù prussiane locali.
Gli attuali cognomi Zambrotta, Zambrotti, Zamprotta, Sambrotta derivano tutti da questo toponimo.Le due pagine sono riportate nella registrazione su sito del RAIT-Registor Araldico Italiano e nei due volumi della pubblicazione cartacea.Consultare il link:
http://www.registroaraldico.it/index.php/11-stemmi-moderni/stemmi-familiari/109-zamprotta
In quella penisoletta, più sopra riportata, dal X secolo si insediarono dei vichinghi, prima nemici, poi mescolatisi con le tribù prussiane locali.
Gli attuali cognomi Zambrotta, Zambrotti, Zamprotta, Sambrotta derivano tutti da questo toponimo.
Quindi, il cognome Zambrotta è una più che probabile derivazione del toponimo Sambroth-Zambroth , nell’antica lingua prussiana, oggi Samrodt (attualmente appartiene alla Polonia col nome Sambrod e conta 276 abitanti), con sui si soleva designare un luogo, cioè villaggio con una chiesa (oggi in tedesco kirchdorf), nel nostro caso adiacente la città di Konigsberg (oggi Kaliningrad in Russia), capoluogo della Sambia Peninsula, una penisoletta baltica (abitata dai Samländer) situata in Prussia, nella parte sud-orientale del Mare Baltico, chiamata attualmente Samland, dal latino Sambia. In questa penisoletta arrivarono popolazioni vichinghe già nel IX secolo, attratte anche dall' ambra che vi si trovava copiosa, che si mescolarono in seguito con la locale tribù dei sambiani prussiani. Alcuni di essi in seguito si spostarono verso i paesi del sud Europa per fatti bellici e commerciali.
Attualmente la zona è un exclave russa con capoluogo Kaliningrad (l'attuale denominazione di Konigsberg), uno dei più importanti porti del Mare Baltico.
4.In questo libro sull'origine di cognomi britannici è riportata,a p.148,l'origine del cognome Sambroth, come di seguito:
Sambrook. This is an English loc. surname, from a Shropshire place-name (a few miles north-west of Newport) which has gradually worked its way across mid Wales. It is found in early 18C in south Cardiganshire and north Pembrokeshire, variant spellings including Sandbrook, Shambrook and Sambroth. So acclimatised did it become that 'natural' order of things was reversed and this surname sometimes became a first name: 1721 Cilybebyll (Glamorgan) BT, Samrook fil. Ricardi Thomas bapt.
1813-37 (VI): Largely confined to the coastal area of south-west Wales from Pembrokeshire (Cilgerran, 023%) to west Glamorgan (Gower, 014%). It also occurs in a minor way in east Montgomeryshire.
Traduzione:
Sambrook. Questo è un casato locale inglese, da un toponimo dello Shropshire (pochi chilometri a nord-ovest di Newport), che si è gradualmente fatto strada attraverso il Galles centrale. Lo troviamo all'inizio del 18mo secolo nel sud Cardiganshire e a nord di Pembrokeshire, tra le varianti ortografiche Sandbrook, Shambrook e Sambroth. Così ambientato, è diventato 'naturale' e questo cognome è stato a volte invertito diventando un nome: 1721 Cilybebyll (Glamorgan) BT, Samrook battezzato come figlio di Riccardo Thomas.
1813-1837 (VI): in gran parte ristretto alla zona costiera del sud-ovest del Galles, da Pembrokeshire (Cilgerran, 023%), a ovest Glamorgan (Gower, 014%). Ciò si verifica anche in maniera minore nella zona est di Montgomeryshire.
(tratto da: John & Sheila Rowlands, The surnames of Wales:for family historians and others, Federation of Family History Societies, Birmingham, England, p.148, 1996).
5.Un altro testo che riporta il cognome Sambroth è indicato di seguito. Fa parte di una vasta opera antropologica, di cui rappresenta il IV° volume:
Author: Malcom Bowers
Contributing Authors: (d20 Onomancer) Troy; (Lejendary Adventures Onomancer) Gary Gygax
Cover Artist: Matt Milberger
Titles & Cover Design:Mac Golden
Production: Troll Lord Games
Editors: Davis Chenault, Gary Gygax
Series Editor: Gary Gygax
Troll Lord Games PO Box 251171, Little Rock, AR 72225
Welsh
Modern naming patterns are the same as those for English: oneor more personal names followed by a family name, for example,Gareth Llewellyn Jones.Welsh names overlap with English names, so a child might aseasily be called William as Gwilym. The popular names amongthe Welsh account for a high proportion of the total, in fact,some personal and family names are so common that furtheridentifiers are needed. If you asked for Tom Jones in a village you might be asked if you meant Jones the butcher, Jones the baker, or Jones the singer. The Welsh can go even further,identifying someone by their product rather than profession, asin Jones the fish.The Welsh did not use inheritable family names widely until the16th century, but instead used bynames, especially patronymics:‘ap’ (or ‘ab’ before a vowel) meant ‘son of’ and ‘verch’ meant‘daughter of’. Married women might use ‘wreic’ meaning ‘wifeof’. For instance, Gwilym’s son and daughter might have beenknown as Huw ap Gwilym and Adwyn verch Gwilym, his wife asAngharad wreic Gwilym. This could be extended to a wholelineage, although it usually stopped at the grandfather (Huw apGwilym ab Owen). Patronymics were preserved until the late 19thcentury, and used at that time like middle names, so David Jonesmight have been known as David ap-Rhys Jones. Most familynames derive from patronymics, sometimes in a combined form,with ap Hywel becoming Powell and so on.
PronunciationPronunciationPronunciationPronunciationPronunciation
The Welsh language is phonetic and smooth, that is, you say allthe letters, and it is lilting, not harsh. Words are stressed on thenext to last syllable. In Welsh, the /i/ is always short. The /w/ is a vowel, pronounced /oo/, and the /y/ is a long /ee/ sound if it isthe last syllable and closer to /uh/ otherwise. The /dd/ is a soft /th/. The /ch/ is a hiss at the back of the throat, not the hard /tch/that starts chair. The /rh/ is simply a rough-breathing /r/ with ashort, sharp breath, and the /ll/ is an /l/ said with a short, sharp breath, so it sounds a bit like a breathy /hl/. (This last was oftenchanged to /fl/ or even /bl/ by English speakers, so that Lloyd became Floyd, for instance.) For example: Gwynedd’ ispronounced’ Goouh-neth (but Gwyneth is close enough formost), ‘Llewellyn’ is hleoo-Ehl-een, ‘Rhys’ is Rheess,‘Gwynnllwg’is Goouhn-nhloogh.
Male Personal Names
Common: Alun, Bevan, Christopher, Dafydd, Dai, Daniel, David, Dylan, Emrys, Evan, Ewen, Gruffydd, Gwilym, Huw, Ieuan,Llewellyn, Melfyn, Morgan, Owen, Rhys
Standard: Alan, Aled, Alexander, Alun, Alwyn, Alyn, Ambrose, Andras, Andreas, Aneirin, Aneurin, Arthur, Arwel, Arwyn, Asaph,Awen, Benedict, Benet, Berwyn, Bevan, Blaen, Blair, Blaire, Blayre, Bleddig, Bleddyn, Bradwen, Brian, Brinley, Broderick, Bryn,Brynach, Brynley, Brynmor, Brynn, Cade, Cadel, Cadogan, Cadwgan, Caerwyn, Cai, Caradoc, Caradog, Carr, Carwyn, Catesby, Cedig,Cedric, Cedrych, Cemlyn, Ceredig, Ceri, Charles, Christopher, Cledwyn, Clyde, Clywd, Cole, Colwyn, Conwy, Cyngen, Cynstenian,Daff, Dafi, Dafydd, Dai, Daniel, Darren, David, Dei, Deian, Deiniol, Deinol, Derwyn, Dewey, Dewi, Dillan, Dillon, Dilwyn, Donat, Drew,Dru, Dryw, Dyfan, Dylan, Dynand, Edar, Eddow, Edern, Edmund, Edmwnd, Edryd, Efan, Eian, Eifion, Eignion, Eilir, Eilwyn, Elfed,Elfodd, Elgan, Elian, Elis, Ellis, Elwin, Elwyn, Elystan, Emin, Emlyn, Emrys, Eoin, Ermel, Ernan, Errol, Eryl, Euan, Eurig, Euros, Evan,Ewan, Ewen, Francis, Galvin, Garath, Gareth, Gary, Gavin, Gawain, Geoffrey, George, Geraint, Geriant, Gerlad, Gerwyn, Gethen, Gethin,Gilbert, Glendower, Glydwr, Glyn, Glynn, Gowan, Graham, Gregory, Griff, Griffid, Griffin, Griffith, Griffri, Griffry, Gruffudd, Gruffydd,Gryffid, Gryffri, Gryffry, Gryffyd, Guilam, Gwennarth, Gwilim, Gwilym, Gwin, Gwion, Gwydion, Gwylfai, Gwyn, Gwynfor, Gwynne,Hadyn, Hamon, Harri, Hefin, Hew, Heylin, Hilary, Howel, Howell, Hugh, Humphrey, Huw, Hywel, Iaco, Iago, Ian, Ianto, Idris, Idriys,Idwal, Iefan, Iestin, Iestyn, Ieuan, Ieuan Ifan, Ievan, Ifan, Ifor, Inir, Ioan, Iolo, Iorewen, Iorweth, Iowan, Isan, Ithel, Iwan, Jacob, James,Jenkin, John, Justin, Kai, Kane, Kay, Kedivor, Keith, Kened, Keneth, Kenneric, Llew, Llewelyn, Lloyd, Llud, Llyr, Llywel Llywelyn,Lowarch, Lyn, Lythan, Mabon, Maddox, Madin, Madoc, Maldwyn, Mark, Marvin, Math, Matho, Mathonwy, Matthew, Maugan,Maurice, Melfyn, Merddin, Meredith, Merfin, Meriaun, Merion, Mervin, Mervyn, Meurig, Meurik, Michael, Morfydd, Morgan,Morgant, Morven, Morvin, Morvran, Mostyn, Nai, Neddig, Nefydd, Neilyn, Neirin, Nye, Owain, Owein, Owen, Padarn, Patrick, Paul,Pedr, Penrod, Penwyn, Peredur, Peter, Pryderi, Prydwen, Pwyll, Pyr, Rees, Reese, Reis, Rhett, Rhisiart, Rhobert, Rhod, Rhodri, Rhys,Rhywallan, Richard, Robert, Roland, Rwrith, Ryryd, Samuel, Searl, Seiriol, Selwyn, Seren, Siam, Siarl, Siôn, Sionym, Siors, Steffan,Stephan, Stephen, Steven, Sulien, Sulwyn, Tad, Taff, Taffy, Talfryn, Taliesin, Tecwyn, Tewdric, Theodore, Thomas, Tom, Tomos,Trahearn, Trefor, Trevor, Tristan, Trystan, Tudor, Tudur, Tudyr, Twm, Uren, Urien, Valentine, Vaughan, Vaughn, Walter, Watkin,Wilim, William, Win, Wmffre, Wyn, Wyndod, Yago, Yestin, Yevan
Female Personal Names
Common: Angharad, Anwen, Bethan, Bronwen, Carys, Catrin, Claire, Delyth, Elen, Mair, Mererid, Nerys, Nesta, Nicola, Olwen,Rhiain, Rhonda, Sarah, Sian, WynneStandard: Adain, Aderyn, Adwen, Aeronwen, Alison, Alys, Amanda, Angharad, Ann, Anna, Annest, Annwyl, Anwen, Anwyl,Aranwen, Arian, Ariana, Arianwen, Arwenna, Arwyn, Aylwen, Barbara, Beatrice, Bethan, Betrys, Blanceflor, Blodwen, Blodwin,Blodwyn, Brangwen, Branwen, Briant, Bronwen, Brynn, Cadi, Cari, Caris, Carol, Caron, Caryl, Carys, Cate, Cath, Cati, Catrin,Ceinwen, Ceinwin, Ceri, Cerys, Christine, Ciara, Claire, Clarisse, Cordelia, Corry, Deborah, Del, Delia, Delwen, Delwin, Delwyn, Delyth,
Book of Names 46
Book Two: People
Deryn, Dierdre, Dylis, Dyllis, Eifiona, Eiluned, Eira, Eiralys, Eirawyn, Eirian, Eiriol, Eirlys, Eirwen, Elaine, Elen, Eleri, Elin, Eluned,Emma, Enfys, Enid, Enit, Ermin, Essyllt, Ffion, Gaenor, Gaynor, Gemma, Gladys, Glenda, Glenys, Glynis, Guenevere, Guinevere, Gwen,Gwenda, Gwendolen, Gwendolyn, Gwenevere, Gwenhwyfar, Gwenllian, Gwenlliana, Gwladys, Gwyneth, Hafwen, Helen, Heulwen,Hywela, Idelle, Iestin, Iola, Isolde, Jacqueline, Jane, Janet, Jennifer, Jestina, Joanne, Julie, Justina, Karen, Katharine, Kelly, Laura,Lewelyth, Linda, Lisa, Llewelydd, Llinos, Llio, Llion, Lona, Lora, Lowri, Lowry, Lynwen, Mabli, Maelona, Mai, Maillt, Mair, Mairona,Mairwen, Mali, Marared, Mared, Margaid, Margaret, Marged, Maud, Mega, Megan, Meghan, Meira, Meiriona, Meirionwen,Meironwen, Meleri, Meredith, Mererid, Meriel, Morgan, Morwen, Morwenna, Myfanawy, Myfanwy, Myfi, Myfina, Nerys, Nest, Nesta, Nia, Nicola, Olwen, Owena, Patricia, Petra, Rachel, Rebecca, Rhiain, Rhian, Rhiannon, Rhianwen, Rhona, Rhonda, Rhonwen,Rhosyn, Ronwen, Rowena, Sarah, Seren, Sharon, Sian, Siani, Sioned, Siwan, Susan, Taffia, Taffine, Tegwen, Tracey, Vanora, Victoria,Vivian, Viviane, Vivianne, Viviene, Vivienne, Wenda, Winnifred, Wynne, Ysbail, Yseult
Family Names
Common: Davies, Edwards, Evans, Griffiths, Harris, Hughes, James, Jenkins, Jones, Lewis, Lloyd, Morgan, Morris, Owen, Phillips,Price, Rees, Roberts, Thomas, Williams
Standard: Abadam, Abernethy, Abethell, Abraham, Adams, Adda, Alban, Allen, Andrews, Annwyl, Anthony, Anwell, Anwill, Anwyl,Arnold, Arthur, Ash, Ashe, Ashton, Astley, Aston, Atha, Aubrey, Austin, Awbrey, Babb, Babbs, Bach, Badham, Balch, Barry, Batch,Bateman, Batha, Bathoe, Baugh, Baughan, Bawn, Bayliss, Baynham, Beach, Beavan, Bebb, Beddoe, Beddoes, Bedow, Bedward,Bedwards, Beedle, Beethel, Beinon, Bellis, Benbough, Benbow, Bengough, Bengrisse, Bengry, Benjamin, Bennet, Bennett, Bennion,Bethall, Bethell, Bevan, Bevans, Beynam, Beynon, Bibb, Bidder, Binnell, Binner, Bithell, Blaeney, Blaeny, Blayney, Blood, Bloyd,Blud, Bolt, Bolter, Bolver, Bolvier, Bond, Bonsall, Boulter, Bound, Bowdler, Bowen, Bown, Brace, Breese, Breeze, Brickstock,Bridgestock, Broderick, Bron, Brook, Brooks, Brown, Brun, Bryn, Bryse, Bryste, Bunnell, Bunner, Button, Bydder, Byddir, Bynyr,Bythell, Byther, Caddick, Caddock, Cadwalader, Cadwalidwr, Caentwn, Caffyn, Cardiff, Cardigan, Carduggan, Carew, Caunton,Charles, Clayton, Cleaton, Clement, Cletton, Coade, Cole, Connick, Conway, Conwy, Coslett, Cosslett, Craddock, Creese, Crichett,Cronne, Crowther, Crunn, Cule, Cull, Dackins, Dai, Daniel, Daniels, Daukyn, Davenold, David, Davies, Davis, Dawes, Dawkins,Dawson, Daykin, Daykyn, Deakyn, Dee, Devenallt, Devonald, Dew, Dodd, Duggan, Dykins, Eddow, Edmunds, Edwards, Elias, Elis,Ellice, Ellis, Emanuel, Emont, Ethell, Evan, Evans, Eynion, Felix, Fennah, Fenner, Flood, Foulkes, Gadarn, Gainor, George, Gethin,Gething, Gibb, Gibbon, Gibbs, Gibby, Giles, Gittings, Gittins, Gittoes, Goch, Goff, Gogh, Goodge, Goodin, Goodwin, Goodwyn,Goudge, Gough, Gravenor, Greenaway, Greenhow, Gregory, Griffies, Griffin, Griffis, Griffith, Griffiths, Gronow, Gruffydd, Grunna,Grunnah, Guilt, Guy, Gwatkin, Gwenlan, Gwilliam, Gwilt, Gwinnett, Gwyn, Gwynett, Gwynn, Gwynne, Gwyther, Haggar, Haines, Hamer,Harries, Harris, Harry, Hatfeld, Hatfield, Havard, Hendry, Henry, Henrys, Herbert, Herward, Heyns, Hier, Hillin, Hodgkin, Hoel, Hoell,Hoells, Hoesgyn, Hole, Holl, Hopkin, Hopkins, Hoskin, Hoskins, Hoskyn, How, Howard, Howel, Howell, Howells, Howes, Hughes,Humphrey, Humphreys, Husband, Huws, Hyer, Hywel, Iefan, Ifan, Isans, Ithel, Jacob, Jacobs, James, Jankin, Jarman, Jarrett, Jarvis,Jefferson, Jeffreys, Jenkins, Jervis, Jevon, Jevons, Job, John, Johns, Jones, Joseph, Kedwards, Keffin, Kendrick, Kent, Kenvin,Kethin, Kiffin, Kinsey, Lacharn, Lagharn, Lawrence, Lewis, Leyshon, Llewellen, Llewellin, Llewellyn, Llowarch, Lloyd, Lloyds,Lodwick, Lougher, Loyd, Loyn, Lucas, Mabe, Maddock, Maddox, Maddy, Madock, Madox, Mady, Mansel, Manuel, Martin, Mason,Mathews, Mathias, Matthew, Matthews, Maurice, Mayberry, Maybery, Mayn, Means, Mellens, Melling, Meredith, Merrick,Methuen, Meyler, Meyrick, Michael, Miles, Mill, Mills, Milo, Morgan, Morris, Morse, Morys, Mostyn, Moyle, Nanney, Narbett, Nash, Nevet, Newell, Nichol, Nicholas, Nicholls, Noke, Nuttall, Oakley, Obray, Onions, Owain, Owen, Owens, Paish, Parker, Parry,Paskin, Paul, Pearce, Pearse, Pearson, Peat, Peate, Pendry, Pennant, Peregrine, Perkin, Perkins, Perkyn, Peters, Phelps, Phillips,Philpin, Picton, Pierce, Popkin, Popkins, Powell, Powelson, Powys, Preddy, Predith, Preece, Price, Prichard, Prickett, Pritchard,Pritchett, Probart, Probert, Probyn, Propert, Prosser, Protheroe, Prydderch, Prys, Pryse, Prytherch, Pugh, Pullin, Pumphrey, Pyrs,Quilt, Radclyffe, Raglan, Reece, Rees, Reynold, Reynolds, Rhiann, Rhydderch, Rhys, Rice, Richards, Rickard, Rickett, Roberts,Robin, Roderick, Rogers, Rosier, Rosser, Rothero, Rowland, Rowlands, Ruddock, Ruther, Rynallt, Rynalt, Saer, Sais, Salbri, Salebiri,Salmon, Salusbury, Sambrook, Sambroth, Samrook, Samuel, Samwell, Sandbrook, Sayce, Sayers, Says, Sayvage, Seys, Sheen,Sheldon, Simons, Smith, Smooth, Stephens, Stevens, Stradling, Swancott, Tanat, Tannatt, Tarvin, Taylor, Teague, Tegan, Tegg,Tegue, Tew, Thomas, Tibbett, Tibbetts, Tibbitt, Tibbot, Timothy, Tither, Treffgarne, Treharne, Trevor, Trewent, Tucker, Tudor, Tugh,Turner, Upjohn, Uprichard, Vain, Vallant, Vane, Vaughan, Wace, Walters, Wardlow, Warlow, Warren, Waters, Watkins, Watkiss, Watt,Watts, Weaver, Welch, Welling, Wellins, Welsh, Whittal, Wild, Wilding, Williams, Willis, Wilson, Withers, Wogan, Woosencroft,Worthing, Wyn, Wynn, Wynne, Young
Medieval WelshMedieval WelshMedieval WelshMedieval WelshMedieval Welsh
In medieval times, personal names only were used, and bynamesif needed, especially patronymics. The distribution of personalnames also differed: a typical selection has been included. Youcan supplement these with Medieval English or rarer Old Welshnames should you need more. There were variants of mostnames (Rhiryd, Ririd, Ryryd, Rerid, Ryrid). English names becamemore frequent from the 14th century.
Book of Names 47
Come si può notare il cognome Sambroth è riportato in ordine alfabetico dopo Sambrook e prima di Samrook (come nel testo precedente) a p.47 .
Io li ho evidenziati in grassetto. Questo testo conferma l'attestazione anche gallese del cognome. Ovviamente si tratta di sopravvivenze di nomi normanni.
Come detto sopra, riporto qui di eguito gli estremi dell'articolo e la pagina 595 in cui è visibile il toponimo: Powierski, Jan, Pierwszy tom nowego slownika jezyka pruskiego, in Komunikaty Mazursko-Warminskie nr 4, 567-623, Olsztynie, Polonia) 1978:
La nota N.327 rimanda all'opera di cui sotto e dice:
Aliam partem (öfUid^e^ S)ritteO sie duximus designandum, quod hee terre, Passaluc^) tota
in ea parte iluvii Weyscke, que est in predicta Pomezaniensi diocesi, Geria^) quoque, Zambroch^)
(Ricerca personale di Italo Zamprotta).Queste informazioni sono completamente sconosciute a tutti gli araldisti e genealogisti italiani e stranieri)
Arma gentilizia originale:“d’argento,al pino naturale sostenuto da due levrieri di rosso controrampanti,collarinati d’oro;al capo d’impero d’oro,caricato dell’aquila nera lampassata di rosso e coronata d’oro”.
E’ riportata nell'Archivio Araldico Conte Vittorio Guelfi Camajani olim Archivio Araldico Vallardi olim Archivio Araldico Bonacina di Milano (Cat.4076, Lib.A, 969) e catalogata nell’Archivio dello Studio Araldico Geneaologico Guelfi Camaiani, Firenze-Genova vol.1754, p.38 ST.
Fonti: i riferimenti storici, genealogici e biobibliografici si trovano nei seguenti siti web:
1. RAIT - Registro Araldico Italiano (Parte II-Sez.II-N.40,), 2009;
2. Stemmario italiano, 2009;
3. i casati del sud, Napoli, 2008;
4. Araldica e Onomastica Europea, 2011;
5. Diario delle Famiglie Nobili e Gentilizie, Tomo Primo, agosto 2010, Araldica GDH Italy (07-10-2645);
6. Armoriale delle famiglie italiane, in Wikipedia, Enciclopedia libera, sub voce Zambrotta, 2011
7. Motti presenti nelle armi delle famiglie italiane,s ub voce latina "Nobis ardua", in Wikipedia, 2011
8. Walsby,M.-Constantinidou,N., Documenting the Early Modern Book World: Inventories and Catalogues, Brill, Leiden, 2013, p.255
9. Pasquini, S., Registro Araldico Italiano, I Edizione, 2007-2018, Vol.I, pp.94-96; youcanprint, Lecce,2019
10.Pasquini, S., Registro Araldico Italiano, I Edizione, 2007-2018, II Vol., Allegati e documenti, pp.58-64, Borè, Roma, 2019.
Il motto che trovasi nello stemma di famiglia di Zamprotta Italo è stato ricavato da un pensiero di S.Cirillo di Alessandria (370-444), riportato nel Libro X della sua opera intitolata “Sull’adorazione e il culto” in 17 libri, raccolti dal Migne nella Patrologia Greca (PG 68-77).
Questo pensiero è riportato a p.141 dell’opera “Assunti sopra i Vangeli della Quaresima”, Parte prima, del Padre Michele Calvo di Scichili, del Terz’Ordine di S.Francesco, Regolare Osservante della Provincia di Sicilia, che la pubblicò nel 1647 a Venezia con l’editore Combi. Negli anni successivi furono pubblicate le altre parti.
A p.141 il pensiero di S.Cirillo, che aveva scritto in greco, viene riportato in latino:”…in Iesu nobis ardua omnia plana sunt…”, cioè “in Gesù le cose per noi difficili diventano semplici”.
Il sito www.nominis.net il 31gennaio 2015 ha pubblicato la sequente scheda tra le altre di cui è ricca il sito in ordine alfabetico. Si tratta di un lavoro che aveva fatto il compianto Ettore Rossoni, al quale io avevo fatto avere delle integrazioni frutto delle mie ricerche:
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